A proposito di “Otium”/2
di III B Liceo Classico Nuoro
3' di lettura
1 Febbraio 2023

Se, come detto, l’otium può essere inteso come un percorso che conduce ad una maggiore sapienza e all’affinamento delle virtù, è in questa accezione che il termine viene analizzato filosoficamente dal pensatore Seneca, il quale sostiene che l’otium ha un valore anche psicologico che si traduce in un invito a scoprire i segreti della propria anima. Afferma infatti «L’ozio senza il conforto delle lettere è morte e sepoltura di un uomo vivo». 

Nel corso del tempo, il significato del termine otium è radicalmente mutato; infatti al giorno d’oggi parliamo di ozio non come tempo dedicato alla ricerca di sé stessi e della propria sapienza, ma esso è diventato – purtroppo – l’esatto contrario, cioè una perdita di sé caratterizzata da un vero e proprio stato di apatia, mancanza di interessi e motivazione nello svolgere qualunque attività. Troppo spesso ci abbandoniamo a quello che può essere definito un otium passivo, una condizione psicologica nella quale, vinti dai nostri vizi, non facciamo assolutamente nulla e soffriamo proprio per questo, perché nascono sentimenti come l’angoscia e la noia, un vero e proprio mal di vivere. Sopraffatti dalle frenetiche attività della vita quotidiana non ci fermiamo quasi mai a riflettere su noi stessi e su ciò che facciamo, e se in passato era possibile ritirarsi a vita privata, oggi sarebbe impensabile poiché la vita pubblica, sociale e lavorativa, è una parte fondamentale delle nostre esistenze. 

La società di oggi appare decisamente così poco legata alle antiche valenze pregnanti del termine otium da proporre una concezione di svago del tutto diversa: lo studio spesso è inteso come lavoro, noioso e faticoso, mentre qualsiasi altra azione che vede i neuroni inattivi e il sistema muscolare immobile è accolta come riposo: dormire, guardare delle serie tv, curiosare per scoprire gli affari delle altre persone sui social network. Questa è la nuova concezione di otium: ciò che non ci vede faticare, ciò che non ci vede impegnati, ciò che ci chiude in una bolla soffocante, lontano dalla realtà. 

Otium e negotium sono altrettanto importanti ed allora è fondamentale riuscire a bilanciare queste due realtà, ricordandoci che avere cura di noi stessi, praticando uno sport, leggendo un libro o passando del tempo con i propri amici, è importante tanto quanto svolgere il nostro lavoro per poter vivere meglio. L’otium non dovrebbe essere solo il tempo che dedichiamo al riposo fisico, ma è riposo spirituale e psicologico, durante il quale ognuno si impegna a fare ciò che fa star bene e purifica la sua anima: dipingere, leggere, camminare all’aria aperta, incontrare degli amici… sono momenti gioiosi, divertenti e indimenticabili che fanno bene al cuore. D’altra parte il dedicarsi a se stessi e ai propri hobby è fondamentale per poter trascorrere una vita sana e felice. È anche questo un importante insegnamento che ci giunge dal mondo classico. (2. Fine)


A cura degli alunni della classe III B del Liceo Classico “G. Asproni” di Nuoro: Nicola Alpigiano, Francesca Capurso, Fabiola Carta, Beatrice Delpiano, Stefano Deriu, Marta Dessena, Emma Gaias,  Rosella Fronteddu, Giuseppe Obinu, Emanuele Pinna, Marisa Piras, Pasquina Salis, Angelica Zanda
Coordinamento didattico: Venturella Frogheri

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