La “sindrome da rientro”
di Mariantonia Monni
3' di lettura
12 Settembre 2021

Settembre è arrivato e questo periodo coincide spesso con la fine delle vacanze e la ripresa delle attività e degli impegni lavorativi ed un po’ come a gennaio, anche in questo mese, si fanno progetti e programmi tanto quanto all’inizio di un nuovo anno. Andare in vacanza e poter interrompere la routine quotidiana è un vero e proprio privilegio, di questo ce ne siamo resi conto ancor di più con la pandemia! Tutti conosciamo i benefici sulla salute di un periodo di riposo e vacanza, ma nonostante ciò, per molte persone il rientro dalle ferie rappresenta uno dei momenti più difficili dell’anno tanto che gli studiosi hanno individuato una particolare “condizione” detta “sindrome da rientro dalle vacanze”. Lo stress da rientro parrebbe colpire circa il 35% della popolazione, ovvero più di un italiano su 3 sarebbe interessato da questo disturbo a prescindere dalla durata della vacanza. La “colpa” della sindrome da rientro, ovviamente, non dipende dalla vacanza in se, ma del rientro stesso: la routine con i suoi ritmi e preoccupazioni e lo stress causato dal lavoro generano subito stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione. I sintomi possono comprendere: irritabilità, ansia, sbalzi di umore, malinconia e tristezza, sensazione di spossatezza e affaticamento, difficoltà di concentrazione, mal di testa, dolori muscolari, disturbi della digestione e del sonno.

Cosa potremo fare per affrontare al meglio questo periodo? È bene riprendere le varie attività in modo graduale, concedersi un periodo di assestamento prima di rientrare pienamente nella routine quotidiana (ad esempio se si è stati fuori casa, rientrare qualche giorno prima) e, se possibile, iniziare ad affrontare gli impegni a partire da quelli meno complessi. Può essere utile reintrodurre alcune abitudini e comportamenti salutari che spesso in vacanza vengono trascurati, ad esempio curare il ritmo sonnoveglia aumentando le ore di sonno e prendersi cura della propria alimentazione visto che in vacanza si mangia spesso fuori.
È sicuramente consigliato rispettare gli orari dei pasti durante la giornata, consumare cibi più semplici, bere molta acqua e ridurre il consumo di caffeina e di alcolici.
Qualora in vacanza si è riusciti a ritagliare un po’ di tempo alla cura di sé stessi e del proprio benessere fisico, emotivo e spirituale sarebbe opportuno continuare queste attività anche per pochi minuti al giorno, anche praticare attività fisica in maniera graduale e non intensiva può essere d’aiuto.

Questa sindrome (che non è una vera e propria patologia) è per fortuna una condizione passeggera che normalmente si risolve in modo spontaneo e naturale in circa una settimana, ma in taluni casi, può scatenare problemi latenti più seri e duraturi, come l’ansia e la depressione che ovviamente non vanno mai sottovalutati (in questo caso è necessario parlarne con il proprio medico).

È bene prendersi cura della propria salute anche e soprattutto con la prevenzione per affrontare al meglio la ripresa dei propri impegni lavorativi… e non mi resta che augurare buon rientro a tutti!

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