L’alimentazione in allattamento
La produzione di latte è molto “dispendiosa” per la mamma ed è quindi necessario garantire il corretto apporto di energia, nutrienti e la giusta idratazione
di Mariantonia Monni
4' di lettura
22 Ottobre 2023

In allattamento una corretta alimentazione è indispensabile per la salute della mamma e del neonato, perché, oltre a dare benefici ad entrambi, può agire sul patrimonio genetico del bambino, influenzando la salute dell’adulto che sarà. Non esiste una dieta “specifica” in tale fase, ma è giusto nutrirsi in modo vario ed equilibrato. La produzione di latte è molto “dispendiosa” per la mamma ed è quindi necessario garantire il corretto apporto di energia, nutrienti e la giusta idratazione. Pur non essendoci cibi vietati è bene eliminare quelli raffinati (troppi dolci e/o ricchi di grassi saturi) e ridurre il consumo di caffè, the, cioccolato perché possono avere effetti sul sonno del bimbo. È meglio evitare quei cibi (a meno che non abbiano fatto parte della dieta in gravidanza) che possono alterare il sapore del latte o aumentare il rischio di allergie. Nel caso di alimentazione vegetariana o vegana è importante rivolgersi al medico per un’eventuale integrazione per evitare problemi di salute. È bene eliminare il fumo di sigaretta e alcolici (non è vero che la birra aumenta la produzione di latte!) e assumere farmaci solo su prescrizione medica.

Alcune curiosità sul latte materno. È considerato un cibo “perfetto” perché è un “alimento vivo e dinamico” in quanto cambia la propria composizione per rispondere alle varie esigenze nutrizionali della crescita. Esso infatti si modifica nel corso della giornata, durante la poppata (per esempio la concentrazione dei grassi tende ad aumentare verso la fine inducendo nel bambino maggior sazietà) e nelle varie fasi di crescita. Rappresenta per i primi mesi di vita del lattante il cibo più igienico, sicuro, economico, pratico (sempre alla giusta temperatura!) e sostenibile che ci sia. Le proprietà benefiche del latte materno (in particolare il colostro) sono tante: rinforza il sistema immunitario fornendo anticorpi che proteggono il bimbo da varie malattie (diarrea, infezioni respiratorie e urinarie ecc). Fornisce tutti i nutrienti in forma assimilabile e nelle giuste proporzioni, garantisce benefici a lungo termine, protegge da allergie, aiuta a prevenire il diabete giovanile, sovrappeso e obesità in adolescenza e nell’età adulta. 

Gli effetti positivi dell’allattamento al seno sono vari anche per la madre: riduce il rischio di cancro al seno e ovaie, di diabete di tipo II, di depressione post-partum, contribuisce a migliorare la fiducia nelle proprie capacità di accudimento e ad aumentare il senso di sicurezza e di fiducia reciproca, riduce il sanguinamento post-parto e aiuta a perdere il peso accumulato in gravidanza. Per questi motivi si raccomanda l’allattamento esclusivo al seno almeno per i primi sei mesi di vita. Quando ciò non è possibile si può ricorrere a sostituti del latte materno, a tal proposito è bene ricordare che esistono leggi che disciplinano l’uso e il commercio per assicurare ai bambini una nutrizione sicura, adeguata ed evitare speculazioni. Come dichiarato dall’Oms, l’allattamento al seno “crea le migliori condizioni, fisiche e psichiche, per l’inizio della vita umana”, ma la scelta di ricorrervi deve avvenire serenamente e nascere da una scelta libera e consapevole della madre. Infatti, nonostante allattare sia una pratica naturale, per alcune donne può non essere facile o possibile e scontato. Per questo è necessario garantire loro un adeguato sostegno psicologico e più propriamente “pratico”, creando le condizioni sociali, lavorative che garantiscano loro la reale possibilità di poter scegliere. Le donne vanno incoraggiate ad allattare al seno ma vanno supportate sempre in caso di difficoltà e incertezza, per permettere loro di poter fare la miglior scelta possibile per il proprio bimbo e per se stesse.

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