C’è un tempo per ogni cosa (parte II)
Per mantenere uno stato di salute è quindi bene che tutti gli orologi periferici lavorino in sinergia tra loro e in equilibrio con l’orologio centrale
di Mariantonia Monni
4' di lettura
19 Gennaio 2024

I ritmi circadiani, l’alimentazione e quindi lo stato di salute sono strettamente legati. Come tutti gli organi, anche l’apparato digerente e tutti i batteri che vi “abitano” hanno un proprio orologio interno. Il ritmo di questo complesso sistema è regolato oltre che dalla luce anche dal cibo, quindi molto importante è non solo cosa e quanto mangiamo, ma anche quando lo mangiamo.

Il tema della crononutrizione è piuttosto complesso e la sua importanza è sempre più riconosciuta, tant’è che alcuni studiosi ipotizzano la necessità di un regime alimentare basato sull’assunzione dei cibi in precisi momenti della giornata. Le indicazioni della dieta mediterranea, come consumare una colazione abbondante, un pasto prevalente a metà giornata e una cena più leggera (non tardi ma entro la prima serata) sono in linea con la crononutrizione. Infatti l’eccesso di energia introdotta la sera verrà più facilmente accumulata come grasso perchè le necessità dell’organismo sono ridotte nelle ore notturne.

L’alternanza giorno/notte e la composizione della dieta, agiscono inoltre sugli ormoni che controllano l’equilibrio tra consumo e deposito di energia. Brevemente ricordiamo che alcuni ormoni favoriscono l’accumulo di grasso, altri lo smaltimento, alcuni la perdita o l’acquisto di massa muscolare. L’insulina per esempio viene prodotta dal pancreas in modo continuo e aumenta (con un picco) dopo un pasto per l’aumento della glicemia. Sappiamo che picchi troppo elevati e frequenti di glicemia (e dunque di insulina) rappresentano un rischio per la salute, tra l’altro più picchi di insulina si hanno, più grasso si accumula nel corpo. Inoltre la capacità di “assimilare” i nutrienti è più efficiente al mattino rispetto al pomeriggio e alla sera. Il cortisolo invece segue un ritmo circadiano: è più alto nelle prime ore del mattino (questo ci permette di alzarci), per abbassarsi nel corso della giornata, fino a ridursi nella notte (quando riposiamo). Se il cortisolo viene prodotto in eccesso o con un ritmo alterato, avremo vari problemi di salute. Poiché il cibo influenza la produzione dei vari ormoni, mangiare correttamente influisce positivamente sulle loro funzioni. Lo stile di vita attuale ha portato ad una alterazione dei bioritmi, a questo si aggiunge una maggior sedentarietà e un elevato livello di stress cronico, con conseguente maggior diffusione delle malattie cardio-metaboliche e di quelle legate all’invecchiamento.

Ecco qualche consiglio per mantenere il nostro orologio biologico in equilibrio: cercare di andare a dormire e svegliarsi più o meno sempre alla stessa ora (possibilmente anche nel fine settimana e durante le ferie), esporsi ogni mattina alla luce naturale, evitare l’attività fisica intensa e l’uso di cellulari e pc prima di andare a dormire, per impedire la produzione di diversi ormoni quali l’adrenalina che ci farà rimanere svegli e non alterare la produzione di melatonina e disturbare il riposo notturno. È però consigliabile svolgere attività fisica “dolce” così come leggere un libro cartaceo o dedicarsi a pratiche di rilassamento. Inoltre seguire una alimentazione varia, mangiare a orari più o meno costanti, cenare presto ed evitare pasti pesanti, caffeina e alcolici a fine giornata, è molto utile per una buona digestione e un buon sonno.

Riuscire a “rallentare i ritmi” della vita moderna, ricavare un pò di tempo per se stessi (anche pochi minuti al giorno) se fatto con equilibrio e costanza è benefico per rigenerare il corpo e la mente. Per mantenere uno stato di salute è quindi bene che tutti gli orologi periferici lavorino in sinergia tra loro e in equilibrio con l’orologio centrale. Rispettare il nostro bioritmo protegge la nostra salute!

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