La Sclerosi multipla
È la più comune causa di disabilità neurologica, non traumatica, nei giovani-adulti in età lavorativa.
di Mariantonia Monni
(immagine tratta da fondazioenveronesi.it)
4' di lettura
23 Ottobre 2022

La sclerosi multipla (SM) è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, e che danneggia la guaina mielinica che riveste e protegge i nervi. Si ipotizza si tratti di una patologia su base autoimmunitaria (il nostro corpo attacca alcuni componenti del SNC scambiandoli per agenti estranei) su cui agiscono però anche fattori ambientali e genetici. Colpisce prevalentemente i giovani adulti, tra i 20 e 40 anni, e le donne. In Sardegna, l’incidenza è la più alta d’Italia.
La lesione patologica tipica è la formazione della “placca di demielinizzazione”, cioè di un’area in cui la mielina viene distrutta, con successiva formazione di una “cicatrice fibrosa”.
Si caratterizza per decorso, prognosi e quadro clinico estremamente variabili. I disturbi (che dipendono dalla localizzazione delle lesioni) possono riguardare tra l’altro la vista (diplopia, neurite ottica), i movimenti e la sensibilità degli arti (riduzione della forza, parestesie) o l’equilibrio (vertigini).

È la più comune causa di disabilità neurologica, non traumatica, nei giovani-adulti in età lavorativa. La SM è una malattia cronica, al momento non esiste una cura definitiva, ma sono disponibili, grazie ai continui progressi della ricerca, numerose terapie che ne rallentano la progressione e che hanno permesso un notevole miglioramento della qualità di vita nelle persone che ne soffrono. Oltre alla terapia farmacologica ovviamente fondamentale, è giusto ricordare che seguire uno stile di vita il più sano possibile è di grande aiuto per migliorare la qualità di vita in corso di SM così come nelle altre malattie infiammatorie croniche. In particolare andrebbero eliminate o almeno limitate il più possibile quelle sostanze con proprietà “pro-infiammatorie”, tra queste ancora una volta troviamo i cibi ricchi di grassi saturi e di zuccheri raffinati (tipici dei cibi processati e industriali). È quindi indicato consumare cibi ad azione “anti-infiammatoria”, freschi e meno lavorati, di stagione, ricchi di fibra e carboidrati complessi, di grassi “buoni”, di proteine nobili, di vitamine e sali minerali.

Una buona alimentazione, meglio se personalizzata e che tenga conto anche dei gusti della persona è sempre utile per prevenire le patologie “metaboliche” (obesità, ipertensione, dislipidemie ecc.) che andrebbero trattate con farmaci con conseguente peggioramento della qualità di vita del paziente.

Inoltre una corretta nutrizione insieme ad un’integrazione specifica in caso di carenze (fondamentale è il ruolo della vitamina D), può aiutare a gestire alcune situazioni particolari che possono aversi in corso di SM come la fatica, i disturbi intestinali, i disturbi vescicali, la disfagia (cioè la difficoltà a inghiottire) oppure a mitigare gli effetti collaterali di alcuni farmaci (diminuzione appetito, nausea ecc.).

Ancora, un’attività fisica regolare può avere effetti positivi sulle limitazioni fisiche presenti nella SM; può essere necessaria anche la fisioterapia o riabilitazione mirata se presenti disturbi della comunicazione e della deglutizione, come fondamentale è il sostegno psicologico. Ricordiamo che uno stile di vita sano, attivo, una corretta alimentazione, uno stato di benessere psicologico sono supporti fondamentali, insieme alle terapie farmacologiche specifiche, per garantire una buona qualità di vita anche nelle persone che soffrono di SM.

Vi ricordo che queste informazioni hanno uno scopo esclusivamente informativo e in nessun caso possono sostituire diagnosi e trattamento personalizzati che solo il rapporto diretto con il proprio medico possono assicurare. Quindi qualunque disturbo, segnale o sintomo vanno sempre riferiti al proprio medico che rimanderà allo specialista.

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