La psoriasi
di Mariantonia Monni
4' di lettura
27 Febbraio 2022

La psoriasi colpisce in Italia circa 3 milioni di persone. È una malattia autoimmune, multifattoriale che, in seguito all’azione di vari fattori scatenanti, si manifesta in persone “predisposte” dal punto di vista genetico. Può colpire a qualsiasi età, ma la fascia dei giovani-adulti sembra maggiormente interessata.

Esistono numerose varianti cliniche e tale patologia può colpire diverse zone del corpo, ma le più comuni sono cuoio capelluto, mani e piedi, ginocchia, gomiti e schiena.

In alcune persone si può inoltre avere anche un interessamento delle articolazioni, la cosiddetta “artrite psoriasica”, riguardante circa il 5-30% dei soggetti che presentano la forma cutanea. Un tempo questa patologia veniva considerata una malattia della pelle e delle articolazioni, attualmente, in realtà, può essere considerata come una malattia “sistemica” in quanto caratterizzata da uno stato di infiammazione “generalizzato” e perché capace di coinvolgere anche altri organi come l’intestino. Oltre al problema fisico è una patologia dal forte impatto psicologico per chi ne soffre, può infatti influenzare la sfera sociale e di relazione del soggetto e quindi la sua qualità di vita.

Come per tutte le malattie è necessario rivolgersi al proprio medico e quindi allo specialista dermatologo per poter avere una diagnosi tempestiva e quindi un’eventuale terapia farmacologica (locale o sistemica). Oltre all’approccio farmacologico negli ultimi anni si è cercato di affrontare questa patologia cercando di agire su alcune delle cause responsabili e non solo sui sintomi. Tra gli approcci che si sono mostrati più fruttuosi è quello di porre molta attenzione allo stato di salute dell’intestino. Un intestino in buona salute è infatti una condizione fondamentale per la salute del nostro corpo e quindi anche per la salute della pelle. Non solo, oggi sappiamo che la salute intestinale è una condizione fondamentale nella prevenzione di molte malattie del nostro tempo!

In particolare si è visto che nella psoriasi l’intestino risulta “molto infiammato”, inoltre essendo una malattia autoimmune esiste uno “squilibrio” del sistema immunitario. Lo scopo di questi nuovi approcci, sempre complementari alla eventuale terapia farmacologica, è quello di ridurre l’infiammazione sistemica attraverso la giusta alimentazione, ad esempio è prevista l’eliminazione, per un periodo variabile, di alcuni cibi, che possono stimolare in maniera “sbagliata” un sistema immunitario geneticamente predisposto. Altro aspetto importante è quello di gestire in modo corretto lo stress cronico (condizione sempre più presente nella nostra vita) e correggere le carenze di sostanze fondamentali per il corretto funzionamento del nostro corpo in generale e del sistema immunitario in particolare (come ad esempio la vitamina D).

Ovviamente l’eventuale eliminazione di alcuni cibi va fatta in casi selezionati ed esclusivamente sotto la guida del medico!

L’improvvisazione e il fai da te in materia di salute è sempre pericoloso, ancor di più in questo caso!

Una corretta alimentazione è alla base di qualsiasi approccio “funzionale” alla salute generale ed anche se non ci permette di agire sulla predisposizione genetica, una sana alimentazione è fondamentale per evitare il più possibile che tale predisposizione si renda manifesta! Vi ricordo che queste informazioni hanno uno scopo esclusivamente informativo e in nessun caso possono sostituire diagnosi e trattamento personalizzati che solo il rapporto diretto con il proprio medico possono assicurare.

Quindi qualunque disturbo, segnale o sintomo vanno sempre riferiti al proprio medico che rimanderà allo specialista.

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