La stupenda realtà dell’essere cristiano: siamo dimora di Dio
Commento al Vangelo di domenica 22 maggio 2022 - VI di Pasqua - Anno C
di Michele Casula
The Holy Spirit © Duch Święty (behance.net)
5' di lettura
22 Maggio 2022

Spesso ci poniamo una domanda: chi è il cristiano? In queste domeniche Giovanni ci prende per mano e ci indica la via maestra per una fede autentica: vivere nell’Amore. Domenica scorsa abbiamo accolto l’invito di Gesù ad amarci gli uni gli altri e questo amore ha la sua radice nell’amore di Dio per noi. Partendo da questo amore Trinitario nel quale siamo inseriti Gesù invita noi suoi discepoli ad amarlo osservando la sua Parola, lasciandoci guidare dallo Spirito, accogliendo il dono della pace.

Il Vangelo di questa domenica contiene promesse meravigliose d’intimità straordinaria con il Padre, con Gesù e con lo Spirito Santo. Nel discorso dopo la Cena, Gesù annuncia: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». La vita cristiana è una vita vissuta nell’intimità con Dio e avendo Dio in noi.

Che grande privilegio: siamo dimora di Dio! L’amore per Gesù ci spinge a osservare la sua Parola; la conseguenza è che il Padre ci ama e, assieme a Gesù, viene a noi, prende dimora in noi. Noi non siamo mai soli: con noi c’è sempre Dio, che si è degnato di abitare in noi.

Ovviamente questa dimora divina richiede da noi un rispetto profondo e una docilità sincera, dobbiamo vivere in armonia con la Trinità: un’armonia piena di fiducia e di amore. Poi Gesù annuncia la venuta dello Spirito Santo, chiamato «Consolatore», perché consolerà i discepoli per la sua assenza e darà sempre incoraggiamento e conforto interiori. Dice Gesù: «Lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». Lo Spirito Santo ha il compito d’interiorizzare l’insegnamento di Gesù.

Durante la vita pubblica di Gesù, i discepoli sentivano il suo insegnamento, ma spesso non lo capivano, perché avevano il cuore indurito. Non basta sentire con le orecchie: occorre che il messaggio trovi accoglienza nel cuore. E questo non è avvenuto nei discepoli prima della passione di Gesù. Ma per mezzo della sua passione e risurrezione, Gesù ci ha ottenuto lo Spirito Santo, che viene in noi per darci una conoscenza interiore dell’insegnamento di Gesù.

Lo Spirito Santo ci dà il gusto delle cose spirituali. L’uomo naturale apprezza le cose e i vantaggi materiali: il denaro, la ricchezza, i piaceri, ma non sa apprezzare le cose spirituali: la fede in Cristo, la vita di unione con lui, anche attraverso le sofferenze della vita, l’amore autentico. Queste cose ce le fa apprezzare lo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo c’insegna la docilità interiore alla volontà di Dio, facendoci capire che essa è espressione dell’amore di Dio, e che quindi per noi non c’è bene più grande di essa. Con questo brano evangelico la Chiesa ci prepara alla festa di Pentecoste, ormai vicina, suggerendoci di essere sempre più docili allo Spirito Santo, per diventare veramente cristiani nel profondo del nostro essere.

Gesù poi annuncia: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi». La pace, dono di Cristo risorto, è un dono interiore. Non si tratta di assenza di conflitti esteriori, ma di armonia interiore, che risulta dal nostro accordo con Dio, dalla riconciliazione operata da Gesù per mezzo della sua passione. La pace che Gesù dona è una «pace che sorpassa ogni intelligenza». Non è la pace che dà il mondo. Come vediamo ogni giorno, il mondo non è capace di dare una pace vera: dà una pace fragile, esteriore, che viene presto distrutta da tanti conflitti. Gesù invece dà una pace che resiste a tutte le circostanze più avverse.

«Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore». Quando siamo in accordo con la volontà di Cristo, godiamo di una pace che non può essere turbata da nulla. Chi sta con il Signore, si trova nella pace, non teme nulla, perché anche le circostanze più negative e difficili diventano per lui occasione di approfondimento della pace interiore e dell’amore.

Questa stupenda pagina di Vangelo ci indica la strada del nostro essere cristiani, ma anche quale stile di comunità dobbiamo avere: uomini e donne “abitati da Dio”, innamorati di Colui che è la fonte dell’Amore, presi per mano dallo Spirito Santo.

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