L’ipertensione arteriosa
di Mariantonia Monni
3' di lettura
16 Maggio 2021

L’ipertensione arteriosa è un disturbo della regolazione della pressione sanguigna e rappresenta un importante fattore di rischio per alcune gravi patologie come l’aterosclerosi, la cardiopatia ischemica, l’insufficienza cardiaca, la nefropatia, l’insufficienza renale e la retinopatia. Si stima che in Italia ne soffrano 15 milioni di persone, ma circa la metà di esse non ne è consapevole perché spesso l’ipertensione non dà sintomi. Per questo motivo viene definita “killer silenzioso”: molte persone possono soffrirne per anni senza saperlo, scoprendo il problema casualmente o per insorgenza di complicanze.

Nell’adulto e in condizioni di riposo sono considerati ottimali valori minori di 120 mm di mercurio per la pressione arteriosa sistolica (o massima) e minori di 80 mm di mercurio per la pressione arteriosa diastolica (o minima). L’ipertensione può essere definita “primitiva o essenziale”quando non vi sono cause clinicamente evidenti (interessa circa il 90% dei casi), oppure è detta“secondaria”se dovuta ad altre patologie come alcune nefropatie e patologie endocrine (riguarda il 10% dei casi).

Molto spesso l’alterazione dei valori normali della pressione è determinata o comunque peggiorata da errate abitudini alimentari e da stili di vita non salutari. Tra questi ricordiamo ad esempio il sovrappeso o l’obesità, l’alimentazione ricca di sale e cibi industriali, l’abuso di alcol, l’eccessivo consumo di grassi animali, il fumo di sigaretta e la vita sedentaria in generale. Spesso è necessario assumere una terapia specifica per controllare la pressione arteriosa (a volte più farmaci), ma è comunque utile seguire anche delle semplici raccomandazioni che possono contribuire a migliorare l’effetto farmacologico o aiutare a ridurre le complicanze del disturbo. È fondamentale controllare il peso corporeo, è stato dimostrato che la riduzione di solo il 5% del peso porta alla diminuzione della pressione di 5 mmHg.

Ridurre il consumo di sale e sostituirlo con erbe e spezie (se non presenti altre controindicazioni) così come eliminare o consumare sporadicamente cibi trasformati (snack salati, prodotti da forno industriali) è senza dubbio un buon inizio.

Occorre controllare il consumo di alimenti ricchi in grassi saturi e sale come i salumi, i formaggi e prediligere il consumo di pesce azzurro per l’elevato contenuto in omega 3. È bene limitare il consumo di caffè, l’assunzione di bevande alcoliche evitando i superalcolici, le bevande energetiche e consumare almeno 2 porzioni di frutta e 3 di verdura al giorno, naturalmente di stagione.

Infine non dimentichiamoci l’importanza di una regolare attività fisica, per esempio iniziare con una camminata di almeno mezz’ora al giorno è un’ottima strategia.

Correggere il proprio stile di vita e le proprie abitudini a tavola può contribuire a migliorare il controllo pressorio e lo stato di salute in generale. Vi ricordo che queste informazioni hanno uno scopo esclusivamente informativo e in nessun caso possono sostituire diagnosi e trattamento personalizzati che solo il rapporto diretto con il proprio medico possono assicurare.

Quindi qualunque disturbo, segnale o sintomo vanno riferiti al proprio medico che rimanderà al medico specialista.

Condividi
Titolo del podcast in esecuzione
-:--
-:--