Gli omega-3 (ω3): gli acidi grassi “buoni”
di Mariantonia Monni
3' di lettura
26 Settembre 2021

Gli omega-3 (ω3), sono molecole organiche che appartengono alla famiglia degli acidi grassi polinsaturi che a loro volta fanno parte del gruppo alimentare dei grassi o lipidi. Sono definiti “grassi buoni” grazie ai loro effetti positivi sulla nostra salute e indicati inoltre come “essenziali” poiché il nostro corpo non è in grado di produrli da solo, ma deve necessariamente assumerli con gli alimenti e quindi con la dieta.

I principali acidi grassi omega-3 sono: l’acido grasso ALA (alfalinolenico), che si trova in alimenti di origine vegetale come noci, semi oleosi e alcune verdure; l’EPA (acido grasso eicosapentaenoico) e il DHA (acido grasso docosaesanoico) presenti in concentrazioni elevate nel grasso di pesci in particolare provenienti dai mari freddi come il salmone e nel pesce azzurro (sardine e sgombri). Gli omega-3 svolgono molteplici funzioni.
Sono molto importanti dal punto di vista strutturale perché compongono le membrane di tutte le nostre cellule rendendole più “plastiche” e fluide e come tutti i grassi rappresentano una importante fonte energetica.
Gli ω3 sono precursori, cioè sono il punto di partenza per la costruzione di molecole necessarie al corretto funzionamento dell’organismo ad azione antiinfiammatoria.
Per la loro natura chimica, vari studi hanno dimostrato che gli ω3 agiscono sulla concentrazione dei grassi nel sangue, migliorando i livelli di trigliceridi e colesterolo totale, aumentando il colesterolo “buono” HDL, agendo quindi sulla funzione cardiovascolare.
Inoltre questi grassi sono sostanze preziosissime per lo sviluppo ed il buon funzionamento dei tessuti ad alta presenza di grassi, primo fra tutti il sistema nervoso e per lo sviluppo della vista nel primo anno di vita.
Anche per questi motivi il consumo degli integratori a base di pesce contenenti queste molecole è cresciuto negli anni, ma “il fai da te” può risultare molto pericoloso e, se da una parte, la carenza di ω3 non dà luogo a sintomi specifici quindi può essere difficile da individuare, d’altra parte, un consumo eccessivo (come del resto di tutti gli acidi grassi polinsaturi) potrebbe portare sia alla formazione di composti potenzialmente tossici (lipoperossidi), sia ad un’aumentata velocità di sanguinamento. È bene allora, prima di assumerli sotto forma di integratore, consultarsi sempre con il proprio medico per escludere eventuali controindicazioni in presenza di alcune patologie o problemi di salute (esempio allergie), in caso di assunzione di alcuni farmaci oppure in gravidanza e allattamento. La corretta alimentazione e la giusta integrazione possono aiutarci a tenere in salute il nostro corpo.

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