Le crucifere: “cavolate” intelligenti!
Sono un concentrato di nutrienti essenziali per il nostro corpo, perché ricchi di composti, quali gli antiossidanti, utili per la prevenzione di malattie tumorali e cardiovascolari
di Mariantonia Monni
4' di lettura
5 Marzo 2024

Le crucifere o brassicacee sono un gruppo di ortaggi che deve il proprio nome al tipico fiore a quattro petali disposti a croce. Rientrano in questa famiglia molte verdure del periodo autunno-inverno come: cavolfiore, verza, cavolo rapa, cavolo cappuccio, cavolo romano, cavolo nero, broccolo, cavolini di Bruxelles e ravanello. Spesso sono poco apprezzate per l’odore poco gradevole che emanano durante la cottura e dovuto al sulforafano, un composto ricco di zolfo. 

Questi ortaggi sono un concentrato di nutrienti essenziali per il nostro corpo, perché ricchi di composti, quali gli antiossidanti, utili per la prevenzione di malattie tumorali e cardiovascolari, tra le più diffuse del mondo occidentale. Tra i più importanti ricordiamo proprio il sulforafano, che agisce come antiossidante indiretto (poiché favorisce l’attività di vari sistemi cellulari che bloccano la proliferazione delle cellule tumorali) e possiede potenti proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche. Ancora, ricordiamo gli indoli (ricchi di azoto) che stimolando l’azione di alcuni enzimi inibiscono la formazione di cellule alterate. Altre molecole protettive sono la quercetina, con azione preventiva delle malattie cardiovascolari, i carotenoidi, utili per la sintesi di vitamina A e nel controllo dei livelli di LDL (il colesterolo “cattivo”). Sono inoltre ricche di minerali quali fosforo, potassio, calcio, di varie vitamine in particolare K, acido folico e vitamina C, che tra le varie funzioni, riduce la conversione di nitriti e nitrati (usati come conservanti alimentari) in nitrosammine, considerate composti cancerogeni. 

Come tutte le verdure sono ricche di fibre e acqua, hanno grande potere saziante, forniscono un basso apporto calorico, migliorano la motilità intestinale e regolano la risposta glicemica al pasto. Pur essendo dei veri concentrati di salute, le crucifere vanno consumate, in alcuni casi, con attenzione. In taluni soggetti, infatti, possono causare gonfiore e meteorismo, anche per questo motivo sono da limitare nel caso di colon irritabile. 

Le persone che soffrono di ipotiroidismo devono consumarle con molta moderazione e non crude, in quanto le crucifere contengono sostanze, che possono interferire con il funzionamento della tiroide, ma che per fortuna vengono, per la maggior parte, inattivate con la cottura. Inoltre le crucifere possono interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci, come per esempio gli anticoagulanti di vecchia generazione. 

Sono estremamente versatili in cucina, ricordiamo alcuni piatti regionali tipici come le orecchiette con cime di rapa della Puglia o la cassoeula lombarda (un ricco stufato a base di carne di maiale e verza). Possono essere consumate stufate, bollite (meglio se in poca acqua e con cottura breve), alcune anche crude, arrosto, al vapore, quest’ultimo metodo da preferire perché permette di mantenerle croccanti quindi più digeribili e di preservare i preziosi nutrienti. Inoltre grazie ai colori che le caratterizzano (varie sfumature di rosso, viola, bianco, verde) permettono di creare piatti buoni e belli da vedere. Le crucifere devono fare parte della nostra alimentazione perché come tutti i vegetali sono utili nella prevenzione di diverse malattie, ovviamente è importante ricordare che quando queste sono già presenti devono essere sempre trattate con le terapie medico-farmacologiche specifiche! Per godere al meglio delle loro tante proprietà è consigliato acquistare prodotti freschi, riconoscibili per le infiorescenze ben compatte, privi di parti ammuffite, giallognole e senza ammaccature e ovviamente prodotti locali e di stagione.

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