La locandina dell'evento
Una mostra di pittura a Nuoro
di Venturella Frogheri

13 Luglio 2023

4' di lettura

Nuoro - Gli ampi spazi del Centro Polifunzionale di via Roma a Nuoro ospitano dal 6 Luglio e fino al 15 una ricca mostra collettiva di pittura, curata dagli allievi della associazione culturale e artistica denominata Società Arti &Mestieri, guidati dai docenti Gian Salvatore Vargiu e Sonia Fancellu. La pregevole esposizione propone una variegata policromia di soggetti diversi: dal ritratto al paesaggio, dalla figura alla natura morta alla composizione.

Addentrarsi lungo il percorso offerto è per il visitatore curioso una felice esperienza di conoscenza e di riflessione, che permette di allontanarsi dalla feriale quotidianità, dai rumori del traffico e della vita di sempre per proiettarsi in silenzio in una dimensione “altra”, fatta di colori, di sfumature, di impressioni davvero molto suggestive. Probabilmente non tutti gli autori hanno conosciuto una precoce vocazione artistica, non tutti si sono dedicati a tempo pieno all’attività del dipingere e magari nemmeno si sentono pittori nel senso propriamente artistico del termine. Forse molti di loro si sono accostati al disegno, alla pittura a seguito di esperienze di vita e di professione le più diverse: ma è davvero bellissimo immaginare con quanta meticolosa accuratezza, con quanta attenzione e pazienza e cura abbiano trasfuso il loro impegno nella rappresentazione decisamente realistica e in molti casi molto icastica di vedute, di luoghi, di ritratti. Un esercizio che è nello stesso tempo di applicazione e di immaginazione, di adesione al reale nella riproposizione di dettagli resi quasi in modo fotografico, e però anche di fantasia, tale da permettere di evadere dall’hic et nunc, dal qui e ora, per percorrere con la mente luoghi edenici, per immergersi nella amenità e nello splendore di una natura incontaminata, fatta dell’incanto dei fiori o della limpida trasparenza dell’acqua o della meraviglia di un paesaggio denso di bellezza. In questo senso non può non essere ricordato il valore catartico, terapeutico, per certi versi, della creazione d’arte. Sono soprattutto i volti a colpire particolarmente l’attenzione del visitatore, nella precisione delle loro fisionomie rese talora in forme tanto armoniose: fanciulli dallo sguardo sognante e assorto, o curioso, o ironico, visi di madri che si chinano a contemplare soavemente il loro bambino, uomini e donne abbigliati in fogge elegantemente rese, che emergono come da una realtà remota, fissati e come sottratti per sempre all’ insidioso fluire del tempo che tutto divora. E mentre si stagliano e sembrano appartenere ad un altro tempo ed appaiono però vivi, pare quasi vogliano trattenere lo spettatore e raccontargli idealmente i sogni, gli ideali che li hanno animati, le esistenze che hanno vissuto, oppure indurre chi osserva ad immaginarle.

In questo senso visitare questa mostra è una esperienza che potrebbe definirsi empatica nella misura in cui consente allo spettatore di sperimentare emozioni, sensazioni, sentimenti, una sorta di vera e propria fantastica compartecipazione. D’altra parte le varietà cromatiche, i colori sono da sempre in grado di esercitare un influsso profondo sulle nostre anime. Si può immaginare allora quanto appagamento, quanta gratificazione abbiano provato gli autori che hanno inteso mettersi alla prova e si sono cimentati in una attività così amabile che è anche una chiara espressione di sé, delle proprie capacità, della propria sensibilità, del proprio desiderio di comunicare sensazioni ed impressioni. Sono i motivi per cui questa mostra merita davvero di essere visitata e soprattutto apprezzata.  

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