Una recente manifestazione degli studenti del Classico davanti al palazzo della Provincia
Stop all’accorpamenti dei Licei “Asproni” e “Satta”
di Redazione

8 Gennaio 2024

3' di lettura

Il Consiglio dei ministri riunitosi giovedì 28 dicembre 2023 ha stabilito, tra gli altri provvedimenti, «per il solo anno scolastico 2024/2025, che le Regioni provvedano al dimensionamento della rete scolastica, entro e non oltre il 5 gennaio 2024, con determinate modalità e la possibilità, per le medesime Regioni, di attivare un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,5 per cento del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi».
In città, dunque, stop all’accorpamento dei Licei “Asproni” e “Satta”.

Nella mattinata del 4 gennaio, intanto, presso il Palazzo del Governo di Nuoro, il Prefetto Giancarlo Dionisi ha ricevuto il dirigente scolastico del Liceo Classico “G. Asproni”, Antonio Fadda, per un esame congiunto del Piano di dimensionamento scolastico provinciale. Nelle settimane precedenti il personale docente e gli studenti del liceo classico nuorese avevano promosso una significativa azione di protesta per richiamare l’attenzione delle Istituzioni e della società civile sulle conseguenze, anche sotto l’aspetto dell’identità storica e formativa, derivanti dalla perdita dell’autonomia scolastica. Tale rischio parrebbe al momento scongiurato, come detto,  da una norma del Decreto Milleproroghe che ha previsto il recupero di sei autonomie.

Oltre alla specifica vicenda che riguarda il Liceo “Asproni”, nel corso della discussione sono state valutate anche le ricadute – per l’intera provincia – sotto i profili educativo, sociale, culturale e professionale determinate da un piano di dimensionamento fondato esclusivamente sul criterio numerico della popolazione scolastica.

Al termine dell’incontro, il Prefetto ha annunciato l’invio di «una nota alla Provincia di Nuoro, all’Assessorato della Pubblica istruzione della Regione Sardegna e al Ministero dell’Istruzione per stimolare un’ampia, ulteriore riflessione che approfondisca la tematica del dimensionamento scolastico tenendo in debito conto anche le peculiarità geomorfologiche e le problematiche sociali dei territori interessati dai tagli. Un ridimensionamento della rete scolastica ancorato a un criterio meramente quantitativo – ha affermato Dionisi – condurrebbe ad aggravare la situazione socio-economica della provincia di Nuoro, notoriamente svantaggiata da forti carenze infrastrutturali e da una bassa capacità di mobilità che renderebbe ancora più difficoltoso per chi frequenta e lavora nella scuola raggiungere le sedi degli istituti. In questa Regione si registrano un’alta percentuale di dispersione scolastica e un preoccupante andamento dei dati forniti all’esito delle prove Invalsi, soprattutto nelle aree connotate da maggiori difficoltà di spostamento. Pertanto – ha concluso il Prefetto -, è di fondamentale importanza invertire questa tendenza che rischia di tradursi non solo nella compressione del diritto allo studio di chi vive in questa provincia ma anche nel progressivo, inarrestabile spopolamento dei territori della provincia di Nuoro che non sono più capaci di assicurare l’effettività dei diritti sociali previsti nella Costituzione».

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