Alfondo Silba, Sergio Atzeni “Passavamo leggeri sulla terra” (ph alfonsosilbaarte.it)
Silba rilegge Atzeni
di Marco Camedda

20 Luglio 2023

3' di lettura

Orosei - Alfonso Silba, avellinese di nascita e oroseino d’adozione, dal prossimo 22 luglio al 6 agosto espone al Monte Granatico con una personale di pittura dal titolo “Come rimanere leggeri sulla terra”. Con i suoi dipinti esplora, reimmaginandolo, Sergio Azteni e il suo romanzo storico Passavamo sulla terra leggeri.

Alla mostra, che verrà inaugurata il 22 luglio alle 19 interverrà l’artista, a seguiregli interventi di Elisa Farris, Sindaca di Orosei, quello del prof. Maurizio Virdis, già professore ordinario di filologia romanza all’Università di Cagliari, e quello di Gabriele Agus, divulgatore culturale di Orosei. Modererà l’incontro la professoressa Carmen Deidda, presidente del Centro Studi “G. Guiso”. Intermezzi musicali del maestro chitarrista Stefano Cirino.

I dipinti in mostra sono il frutto della reimmaginazione di Silba di alcuni eventi chiave del romanzo di Atzeni che più hanno lo hanno affascinato, tra simbolismi religiosi e divinità pagane poste in relazione con la realtà nuragica e la sua simbologia. Il tutto in una traduzione grafica originale che esplora nuovi aspetti e significati del capolavoro di letteratura del grande scrittore sardo.

«C’è una correlazione tra AlfonsoSilba e Sergio Atzeni – scrive Gabriele Agus, nell’introduzione alla mostra –, «entrambi reinterpretano con la propria arte e il proprio sguardo il mondo mitologico e divino del passato sardo rielaborandolo e reimmaginandolo. Silba con la sua pittura ha voluto reimmaginare Atzeni, e non illustrarlo, declinandolo in un mondo ricco di rimandi alla civiltà nuragica, al politeismo e alle misteriose vestigia come Tiscali o le Tombe dei giganti»

Alfonso Silba, classe 1945, è pittore e scultore di origine campana, particolarmente legato alla cultura e alla vita di Orosei, paese della Sardegna dove si trasferì a 20 anni. Nel 2019 ha festeggiato 50 anni di carriera, nei quali ha esposto numerose mostre in giro per l’Italia, raccontando miti, leggende, culture e storia della Sardegna e della vita umana in generale, portando con sé un messaggio di amore verso la cultura e verso la profondità dell’animo umano. 

Tra le sue opere si possono citare sculture, altorilievi, opere bronzee e opere pittoriche, esposte anche a Dallas, Amburgo e Venezia, nonché in collezioni private. Tra le più monumentali si colloca il portale bronzeo con altorilievi per la chiesa parrocchiale di San Giacomo Maggiore a Orosei.

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