L'ospedale San Francesco di Nuoro
Sanità, la nota dei sindacati
di Redazione

19 Settembre 2022

6' di lettura

Nuoro - Con una lunga nota unitaria (siglata da Rsu Asl Nuoro, Gcil, Cisl e Uil Funzione pubblica, Nursind, Asi, Aials, Nursing Up, Anaao, Fassid, Fvm, AaroiEmac, Cimo Fesmed, Aogoi), le organizzazioni territoriali del comparto sanitario si esprimono in vista della manifestazione prevista per venerdì 23 settembre.

“La sanità nuorese – esordisce il testo -, che già si trovava in una persistente situazione di emergenza dovuta ai tagli, ai vari interventi di riordino e all’assenza di politiche occupazionali in grado di colmare le carenze di organico, è stata travolta con un impatto devastante dal fenomeno pandemico. In tutto ciò si è preferito concentrarsi sulla legge di riordino, sul riassetto dei vertici della Sanità. Le rinate Asl, risultano per effetto dello strapotere attribuito ad ARES, dei soggetti a sovranità limitata, e ciò assieme alla assenza delle linee guida per definire gli atti aziendali, ed ancora l’indeterminatezza delle dotazioni organiche, hanno generato una pericolosa e deleteria situazione di stallo. Allo stato, di fronte ad un sistema desertificato e gravato da enormi carenze di personale, gli unici interventi che registriamo risultano mirati solo a coprire qualche falla nel disperato tentativo di contenere il crescente e diffuso malcontento e disagio della popolazione ed ancor più delle residue forze di personale rimasto. Inesorabile è stato l’impoverimento complessivo dei servizi sul territorio, il depotenziamento delle strutture ospedaliere periferiche che ha determinato il prepotente ritorno dell’utenza verso gli ospedali cittadini quale unica concreta risposta al bisogno di salute, che però alle condizioni date non è più in grado di assicurarle. Le denunce, le richieste di intervento, le grida di allarme, che da più parti si sono levate, dalle organizzazioni sindacali ai pazienti, dagli amministratori locali al volontariato, ben poco hanno prodotto rispetto ad un’istituzione regionale sempre più lontana ed impermeabile alla critica, al confronto e, soprattutto ci pare, anche ai bisogni delle persone. Una situazione difficile e di dimensioni enormi, che però poteva e doveva essere affrontata diversamente. Non certo smantellando ed accorpando, ancor meno, mettendo in discussione la capacità di dare risposte agli altri bisogni di salute.
A farne le spese -prosegue la nota – ancora una volta gli utenti, e, soprattutto i lavoratori e le lavoratrici, condannati a lavorare in condizioni intollerabili, rese ancor peggiori per la frustrazione di veder disattesi gli impegni e le promesse che avevano fatto sperare in un cambiamento in positivo”.

Da qui le richieste:
“Occorreva ed occorre – scrivono le organizzazioni sindacali – , pensare ad una azione che, proprio in ragione del voluto ridisegno della sanità sarda, assieme alla ricostituzione delle ASL, presidi decisionali e di governo della sanità nel territorio, ponessero misure adeguate per dargli gambe e prospettiva per evitare il concreto rischio di ritrovarsi come invece sta accadendo con le sole macerie post- covid.
Occorreva ed occorre, ancor più per la straordinarietà del momento, il pieno coinvolgimento degli amministratori per definire azioni comuni in grado di governare il fenomeno e costruire un processo di rilancio e reinsediamento.
Occorreva coinvolgere e confrontarsi con il Sindacato per costruire percorsi chiari di impiego in sicurezza dei lavoratori, e, per trovare soluzioni condivise per la gestione di una situazione senza precedenti.
Occorreva ed occorre una stringente pianificazione del modello organizzativo in grado di dare certezze e stabilità ad un sistema già di suo in affanno.
Ancora occorreva ed occorre, oggi più che mai, una decisa e celere azione di reperimento di nuove unità lavorative per reintegrare gli organici del presidio ospedaliero e dei distretti territoriali.
Siamo convinti che questa sia la strada maestra da percorrere e per questo abbiamo deciso di promuovere un percorso di protesta e mobilitazione.
Una protesta necessitata dalla grave situazione che attraversa il comparto e soprattutto dall’assenza di risposte certe sui temi dell’organizzazione del nuovo sistema, sulle dotazioni organiche e sulle politiche del personale e contrattuali.
Una protesta per un confronto vero ed un percorso certo che abbia come approdo una sanità di qualità, un sistema vicino ai bisogni dei cittadini, un modello che rispetti i diritti dei lavoratori”.

Quella del 23 settembre è dunque una giornata di protesta “per rivendicare l’immediata:

  • definizione delle linee guida fondamentali per la definizione dell’atto aziendale, documento di programmazione che consente alla azienda di agire e soprattutto indica con certezza prospettive ed obiettivi della sanità nuorese;
  • ridimensionamento del ruolo di ARES, e riassegnazione alle ASL delle competenze in materia assunzionale e del personale amministrativo, cioè quelle unità indispensabili al funzionamento della macchina amministrativa a supporto del ruolo sanitario, oggi incardinato in ARES;
  • definizione della dotazione organica, di fatto e di diritto della ASL, quale condizione fondamentale per ogni ragionamento in tema di politiche di personale;
  • riequilibrio nelle assegnazioni di personale al fine di assicurare nell’immediato un intervento in grado di tamponare le enormi carenze delle strutture sanitarie del territorio di Nuoro;
  • misure urgente per assicurare la sanità territoriale di base, dai distretti sino ai più elementari bisogni delle comunità oggi negati per l’assenza di medici di base e pediatri.

Una Protesta -prosegue ancora la nota – che abbiamo voluto costruire coinvolgendo tutte le parti attrici, perché convinti della necessità di un agire comune per affrontare questa emergenza che sembra non avere fine.
Comune è l’interesse di affrontare l’emergenza ed uscirne nel migliore dei modi, comune è l’interesse di preservare e valorizzare il sistema sanitario nuorese, comune è l’obbligo di assicurare il diritto alla salute. Tutto ciò si concretizza con un sistema che funziona, e funziona se, in un contesto di buona organizzazione, ritroviamo personale, strumenti e spazi adeguati.

Per queste ragioni – conclude la nota – la RSU, organismo che rappresenta i lavoratori della ASL, le sigle sindacali del personale del comparto e della dirigenza medica del territorio di Nuoro, hanno coinvolto le associazioni, i movimenti e gli amministratori locali, condividendo intenti, percorso ed obiettivi. Il primo appuntamento che abbiamo deciso unanimemente di mettere in campo sarà l’iniziativa pubblica che si terrà il prossimo 23 settembre, occasione per rendere ancor più evidenti le ragioni della protesta e le rivendicazioni, che si configurano come rivendicazioni di un intero territorio”.

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