Moby, sì alla commissione d’inchiesta
di Redazione

15 Maggio 2021

6' di lettura

La Commissione Trasporti della Camera ha approvato l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta monocamerale sul disastro della Moby Prince. Lo annuncia il relatore, Andrea Romano, che chiede al presidente Roberto Fico di accelerare la calendarizzazione del provvedimento in Aula. Il testo unificato delle proposte di inchiesta parlamentare Doc. XXII, n. 47 Andrea Romano, Doc. XXII, n. 49 Potenti e Doc. XXII, n. 51 Berti ha ad oggetto l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave «Moby Prince». L’articolo 1, comma 1, della proposta, specifica che il compito della Commissione è di accertare le cause della collisione del traghetto «Moby Prince» con la petroliera Commissione «Agip Abruzzo», avvenuta il 10 aprile 1991 nella rada del porto di Livorno, e le circostanze della morte di centoquaranta persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio in conseguenza della collisione. Il comma 2 specifica in dettaglio gli accertamenti ai quali dovrà procedere la Commissione, in particolare la Commissione dovrà: a) ricercare e valutare eventuali nuovi elementi che possano integrare le conoscenzesulle cause e le circostanze del disastro del traghetto «Moby Prince», acquisite dalla Commissione parlamentare di inchiesta istituita nella XVII legislatura con deliberazione del Senato della Repubblica 22 luglio 2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 170 del 24 luglio 2015; b) accertare eventuali responsabilità in ordine ai fatti riconducibili ad apparati, strutture o organizzazioni comunque denominati ovvero a persone; c) accertare con la massima precisione le circostanze della collisione tra il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo, le comunicazioni radio intercorse tra soggetti pubblici e privati nelle giornate del 10 e 11 aprile 1991, i tracciati radar e le rilevazioni satellitari di qualsiasi provenienza inerenti al tratto di mare prospiciente il porto di Livorno nelle stesse giornate; d) verificare fatti, atti e condotte commissive o omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l’accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative al disastro della nave «Moby Prince»; e) esaminare le procedure, le modalità e i mezzi con cui sono stati organizzati e attuati i soccorsi in mare, le circostanze nelle quali essi sono stati condotti e ogni altro fatto utile a individuare eventuali responsabilità di individui o enti pubblici o privati in ogni fase, anche successiva allo svolgimento degli eventi; f) accertare eventuali correlazioni tra l’incidente ed eventuali traffici illegali di armi, combustibili, scorie e rifiuti tossici avvenuti la notte del 10 aprile 1991 nella rada di Livorno, a partire dalla documentazione acquisita nell’ambito dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta di cui alla lettera a); g) valutare i termini dell’accordo armatoriale sottoscritto a Genova il 18 giugno 1991tra la Navigazione arcipelago maddalenino (Nav.Ar.Ma) Spa, l’Unione mediterranea di sicurtà e The Standard Steamship Owners Protection and Indemnity Association (Bermuda) Limited da una parte e, dall’altra, l’ENI Spa, la Società nazionale metanodotti (SNAM), l’AGIP, la Padana assicurazioni Spa e l’Assuranceforeningen Skuld, con particolare riferimento alle perizie in forza delle quali furono determinati gli importi erogati alle compagnie armatrici e ai familiari delle vittime. Il comma 3 richiede che la Commissione concluda i suoi lavori entro il termine della legislatura. Il comma 4 prevede che la Commissione presenti alla Camera dei deputati una relazione annuale sulla sua attività e al termine dei suoi lavori, una relazione finale sulle conclusioni dell’inchiesta. Sono ammesse relazioni di minoranza. La composizione della Commissione è definita all’articolo 2: venti deputati, nominati dal Presidente della Camera dei deputati in proporzione al numero dei componenti dei Gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo (comma 1). La nomina del Presidente è effettuata dalla Commissione stessa, nella sua prima seduta, che viene convocata dal Presidente della Camera entro 10 giorni dalla nomina dei componenti, e nella quale si eleggono anche due vicepresidenti e due segretari applicando le disposizioni dell’articolo 20, commi 1, 2, 3 e 4, del Regolamento della Camera dei deputati (commi 2 e 3). L’articolo 20, commi 1-4, prevede che il Presidente della Camera convoca ciascuna Commissione permanente per la propria costituzione, la quale ha luogo mediante l’elezione dell’ufficio di presidenza composto di un presidente, di due vicepresidenti e di due segretari. Nell’elezione del presidente, se nessuno riporti la maggioranza assoluta dei voti, si procede al ballottaggio tra i due candidati che abbiano ottenuto il maggior numero di voti. Nel caso di parità di voti è proclamato eletto o entra in ballottaggio l’anziano come deputato e, tra deputati di pari anzianità, il più anziano per età. Per la nomina, rispettivamente, dei due vicepresidenti e dei due segretari, ciascun componente la Commissione scrive sulla propria scheda un solo nome. Sono eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti; nel caso di parità di voti si procede in analogia a quanto previsto per le elezioni del presidente. Le stesse disposizioni si applicano per le elezioni suppletive. L’articolo 3 prevede che la Commissione proceda alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e con le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria e che non possa adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione nonché alla libertà personale, fatto salvo l’accompagnamento coattivo di cui all’articolo 133 del codice di procedura penale (commi 1 e 2). Circa la richiesta di atti e documenti, l’articolo 4 prevede la facoltà della Commissione di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso, presso l’autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti, nonché copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto (comma 1). «L’istituzione di una seconda Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause e le responsabilità del disastro della nave ‘Moby Prince’ è un impegno fondamentale per fare piena luce sulla vicenda. La Commissione – ha dichiarato il deputato nuorese di Forza Italia Pietro Pittalis – avrà gli stessi poteri di indagine e di esame della magistratura e avrà il compito di tentare di chiarire i punti oscuri che permangono sulla collisione fra la petroliera Agip Abruzzo e il traghetto Moby Prince  in cui persero la vita centoquaranta persone. Dopo 30 anni, i familiari hanno il diritto di conoscere la verità sui reali motivi per cui moltissime persone hanno perso la vita. Ci sono aspetti rimasti ancora oscuri per giungere a una ricostruzione dei fatti. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari che non si sono mai arresi. È stato il disastro più grave nella storia della nostra navigazione civile. Il popolo italiano – conclude Pittalis – non può dimenticare. Conoscere la verità è un dovere e una questione di giustizia». © riproduzione riservata

Condividi
Titolo del podcast in esecuzione
-:--
-:--