Nuoro - La pittura come evasione, senz’altro questa l’essenziale chiave di lettura per le opere esposte nella prima mostra di pittura curata dalla maestra Mariangela Monni. I sentieri dell’anima, attraverso le delicate mani, passando nevralgici per esili pennelli, si ritraspongono su enigmatici ritratti, suggestivi paesaggi, fino alla sacralità della fede. L’inaugurazione avrà luogo a Nuoro, il 2 maggio alle ore 17:30, presso i locali della chiesa del Sacro Cuore. 

Nata a Orune, classe 1947, nonostante la laurea in Pedagogia le permettesse di insegnare fin oltre il secondo grado sceglie le scuole elementari. Il percorso più difficile, ma anche il più soddisfacente. L’immissione in ruolo arriva tardi, dopo tanto girovagare in un periodo scarsamente motorizzato da Fonni, a Orroli fino a Sarroch, in pianta stabile per trent’anni, assieme al marito Salvatore, impiegato nel petrolchimico alla Saras, di cui è rimasta vedova il 5 luglio 2021. 

Tra i ritratti esposti il suo è sicuramente tra i più delicati. Da sempre studiosa di storia dell’arte, inizia giovanissima a dipingere. «Fu la passione per i cavalli – racconta oggi – a spingermi a realizzare il mio primo quadro. Mio padre e i miei fratelli avevano i cavalli, ma in casa non avevamo quadri, così decisi di realizzare “Furia” il cavallo del west che si impennava in una notte di tempesta, nel sottofondo un fulmine squarciava le tenebre. Iniziai dunque autodidatta, ispirandomi poi ai soggetti di Modigliani». La frequentazione attuale alla scuola di pittura le permette di affinare la tecnica sui colori ad olio, ma è la beneficenza che la spinge oggi a esporre. «È questa per me la soddisfazione più grande – conclude – assieme all’aver portato le mie opere a cospetto del critico d’arte Tomaso Montanari, ma ancor più i due soggetti sacri donati alla parrocchia del mio paese nella quale hanno trovato collocazione in sagrestia». 

La mostra sarà aperta tutti i giorni fino al 15 maggio dalle 9 alle 11 e dalle 17 alle 19, la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 19.