Scorcio di Nuoro dal settimanale "L'illustrazione popolare"
Le truppe regie e “i signori della burla”
Nuoro, anno 1778. Una disputa tra il clero della plebania e la Compagnia Franca
di Salvatore Moreddu

12 Maggio 2023

6' di lettura

Sappia V.S. Ill.ma, che essendo varie notti, che pattogliando io con i miei Soldati, trovando alcuni preti alle ore undici di notte passate e per fino un’ora doppo meza notte, conche sono stato forzato a farne la relazione al Reverendo Sig.r Plebano di questa Villa, ed il Sig.r Plebano mi ha detto di domandarli il loro nome, e che se facessero qualche resistenza, di menarle a quartiere, e farli la relazione, onde per trè notti di seguito abbiamo incontrato un prete chiamato Giò Ganga, e non à voluto dare il suo nome, essendo deghisato senza alcuna uniforme da prete l’abbiamo menato à Quartiere, e riconosciuto subito, l’ho presentato al Sig.r Plebano; Li fece un buon sermone, onde che due note doppo di questo caso, sono venuti à passare avanti al Quartiere nove, ò dieci preti senza uniforme da prete, vestiti à secolare con boneti in testa alle ore 9” avanti il tocco della campana, con tissone in mano per burlarsi della troppa, ed il prete Antonio Ganga à cavallo con tutto il seguito appresso; io vedendo questo, li dissi, che non era il modo di burlare la troppa in questa maniera; saltò il R.do prete Giò Machony, e mi ha detto, che non alzasse la voce che ancora loro avevano delle armi, che poco c’importava della troppa, e che in Nuoro non avevano bisogno dei Soldati, onde pregò à V.S. Ill.ma à volermi dare i suoi ordini, e con la più grande Stima, e profondo rispetto, mi dico di V.S. E questo prete, che mi hà detto, che non alzasse la voce, è quello, che aveva disterraro à Castel Sardo per parte di S.E.C.

Nuoro li 4 Luglio 1778.
Umill.mo, ed Ubb.mo Suo 
Servo Sarg.te Follis Primo
Cap.no delle Comp.e Franche


In lettera mia Scritta a V.sa. Ill.ma (al Governatore di Sassari, ndr) gia giorni sono li fece relazione di quanto è accaduto a questo distaccamento con vari Preti di questo Villaggio. Non contenti questi Signori della burla, e scherzo fatto al Quartiere sono ancora avanzati a male impressionare il Popolo con palesare, e pubblicare senza vergogna, che i soldati erano scomunicati a causa dell’arresto che accenaj nella mia precedente lettera a V. sa Ill.ma. inoltre non contentandosi detti Pretti con quel modo di sparlare oggi giorno della Madonna Ss.ma del Carmine è accaduto il caso che essendo andatti i Soldati a sentire la Santa Messa, con scandolo di tutto il Popolo, che concorso era alla festa, si sono resistiti i Pretti a celebrare la Santa Messa, e senza circunspezione, ne respetto veruno hanno detto a faccia scoperta, che non si potea celebrare per essere i soldati presenti scomunitatti. Di simil accidente ne rese immediatamente conto a questo Sig.r Plebano, e benche l’abbia fortemente predicatto, e ripreso una tale operazione non fù mai possibile di convincerli, onde vedendosi la truppa così burlatta, e diffamata non posso fare a meno che di bel nuovo farne relazione a V.sa Ill.ma accioche in sua vista ne dia sue opportune providenze in sodisfazione del pubblico Scandolo.

Il detto Sig.r Plebano mi ha offerto di farne anche relazione a V. sa Ill.ma, e ritenendomi anche a questa sua lettera, mi protesto con tutta venerazione, e riverenza.

Di V.sa Ill.ma
Nuoro li 16: Luglio 1778
Um.mo, ed Ubb.mo Suo Servo
Sarg.te Follio
Compagnia Franca


Copia di Lettera scritta a questo Ill.mo Spet.le
Sig.r Governatore Marchese Alli di Maccarani dal
D.re Fran.co Baradat Deleg.to di Giustizia di
Nuoro, Sotto la datta li 16 Luglio 1778

Il caso accaduto con questi Soldati dell’arresto praticato d’un Prette. Se tale può ne merita denominarsi per non portar veruna divisa, ne distintivo di Ecclesiastico, per esser stato ritrovato alle undici ore, e mezza della notte in abbito di Paesano, mi ritrovai fuori di questa Villa, nella d’Orany; onde sapendo io avverne fatto relazione tanto questo Sargente commandante il distaccamento, come anche il Sig.r Plebano mi rimetto a questa Lettera.

Oggi però in occasione di celebrarli la festa della Madonna Ss.ma del Carmine, essendo andatti i Soldati assieme con detto Sargente a sentire la Santa Messa alla Chiesa, i Pretti si sono resistiti di celebrare, credendo a benchè mal a proposito detti Soldati Scomunicati per simil arresto fatto nella persona del Prette Giovanni Antonio Ganga per essere ritrovato in quell’ora e con quei abbiti. Senza attendere allo scandalo notabilissimo, che hanno datto al Popolo, volendo viettare l’ingresso alla chiesa a detti Soldati. Mi credo senza dubbio, che di questa operazione in se veramente troppo Scandalosa, ne renderà partecipe a V.s Ill.ma il detto Sig.r Plebano, ed eziandio il predetto comandante, quindi anche io in esatto adempimento del mio obligo ne rendo consapevole a V.s Ill.ma, affinchè veda l’impertinenza, che vanno dando al Truppa detti Pretti, i quali dovendo come Ecclesiastici dare esemplo al popolo, lo scandalizano in questa guisa, in vista della quale relazione, possa V.s Ill.ma coll’accordo di Monsignore vescovo d’Alghero dare le più accertate providenze, a tale di far contenere detti Ecclesiastici dentro i limiti del loro Stato, a questo a riguardo ancora della sodisfazione, che devono anche dare al Publico, al quale hanno datto simil esempio infamando la Truppa. E non occorrendo per ora altro, che riscontrare V.sa Ill.ma mi rassegno con la maggior venerazione, ed ossequio.

Di V.sa Ill.ma
Nuoro li 16: Luglio 1778
Umi.mo, e D.mo Servo
D.re Fran.co Baradat Deleg.to di
Giustizia di Nuoro

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