L'assemblea raccolta in preghiera nella chiesa parrocchiale di San Domenico Savio (photo by Luca Mele)
In preghiera per Patryk e Ythan
di Luca Mele

2 Aprile 2024

4' di lettura

Nuoro - Dopo i fatti terribili alla sera di ieri 1° aprile, quando i giovanissimi Ythan Romano e Patryk Zola sono stati inghiottiti dalle macerie in un vecchio casolare in via Dessanay a Nuoro, la comunità parrocchiale di San Domenico Savio si è ritrovata in chiesa alle 10.30 di stamane per pregare insieme. Il tocco funebre delle campane richiama tra i banchi numerosi fedeli provenienti da tutta la città. La maggior parte sono coetanei o quasi dei due ragazzi, è l’ultimo giorno delle vacanze pasquali e non hanno lezione; non mancano comunque gli adulti, tra cui anche gli educatori dell’oratorio e i catechisti, sebbene sia una giornata lavorativa; presenziano pure alcuni sacerdoti del capoluogo e qualche autorità civile.

Pochi minuti prima della celebrazione le suore salesiane abbracciano e consolano i loro giovani, mentre gli occhi fissano ancora la casa diroccata a pochi metri di distanza, dove è considerevole la presenza delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco al lavoro per comprendere le cause dell’incidente. Un operatore, accogliendo il ringraziamento delle persone convenute per le loro tempestività e dedizione, risponde affermando «Precade finzas pro nois» (pregate anche per noi).

Il parroco don Stefano Paba è visibilmente scosso, in sacrestia si prepara per guidare il rito e indossa la stola bianca del tempo pasquale. «Erano due ragazzi meravigliosi, molto disponibili, e il loro volersi “lanciare” e “avventurare” per collaborare in parrocchia ogni volta che c’era bisogno di aiuto era la conferma di una tenacia e di un coraggio che nel giorno di Pasquetta è diventato fatale».

La preghiera si apre con il canto Eccomi, un invito ad accogliere la chiamata di Dio alla vita e alla gioia. Sono sempre i ragazzi ad animare la liturgia, accomodati ai primi posti, come abitualmente fanno nelle domeniche e nelle festività. Davanti all’altare c’è anche il piccolo Samuele, il compagnetto delle due vittime scampato al pericolo e che è corso a dare l’allarme. Ai presenti è già stato consegnato un sussidio per favorire la partecipazione: in alto alla pagina il titolo scelto per la liturgia: «Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita». Sono le parole del Salmo 22, meglio conosciuto come l’inno al buon Pastore, quello immediatamente successivo alla preghiera di Gesù in croce «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Questo testo è proclamato proprio da un giovane dell’oratorio, dopo che suor Sandra Bona ha rivolto il saluto iniziale all’assemblea esprimendo la gratitudine a Dio per il dono di Patryk ed Ythan. Don Paba invece parla subito dopo il salmo, non è stata prevista la lettura evangelica «perché – spiega – il Vangelo è la Pasqua che celebriamo». Il giovane prete dedica il primo pensiero ai genitori dei suoi ragazzi «affinché possano trovare conforto davanti all’immenso dolore». Dall’altra pare del presbiterio rispetto alla sede da dove viene proposta l’omelia, il simulacro del patrono, San Domenico Savio «che ci fa capire la morte a 14/15 anni», dice il sacerdote. Nella statua compare anche San Giovanni Bosco, il quale pone la mano sinistra su Domenico, simbolo della protezione su tutti i giovani, e punta l’indice della mano destra verso il cielo «per ricordare – afferma ancora il parroco – la vita piena che Dio ha preparato per ciascuno di noi».

Appena la magistratura disporrà il rilascio delle salme, sarà possibile stabilire data e orario del funerale.
Anche per il giovane Giovanni Antonio Congiargiu, il 17enne di Orgosolo morto prematuramente per un aneurisma sempre nella giornata di ieri, presto si comunicheranno notizie sulle esequie.

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