Imparare a raccontare il cuore della Sardegna
di Redazione

23 Maggio 2024

4' di lettura

Con il doppio appuntamento del 14 e 21 maggio a Orani è ripartito il percorso di Destination Inside Sardinia promosso dal Gal Barbagia. «L’arte del racconto è fondamentale. Se pensiamo ai racconti che ci restano nella memoria, cosa notiamo? Fateci caso, sono quelli dei nostri nonni perché emozionano. Dobbiamo partire da lì, da una narrazione di comunità che deve incontrare le nuove tecnologie, i social». Così la giornalista cagliaritana Elsa Pascalis davanti alla platea di operatori del settore turistico. «Abbiamo un’infinità di bellezze – ha detto il sindaco di Orani Marco Ziranu -, vogliamo e dobbiamo imparare a raccontarle». Gli scorci da cartolina non bastano, se poi non si è in grado di veicolarli. Di farli conoscere nel modo giusto. Il messaggio si è diffuso dal cuore di Orani, ha subito fatto breccia tra chi ogni giorno vive di turismo e non vede l’ora di mettere in pratica le nozioni incamerate in quel percorso allestito dal Gal Barbagia. D’altronde, l’auspicato salto di qualità è lì, a un passo. Ma serve l’arte del racconto. «Tanto per cominciare dobbiamo avere maggiore consapevolezza del luogo in cui viviamo», ha spiegato Federica Musa, guida ambientale ed escursionistica: «Abitiamo in un meraviglioso angolo di mondo ma troppo spesso ce ne dimentichiamo. Quindi, dobbiamo acquisire questa consapevolezza e riscoprire quello strumento che abbiamo sempre avuto. Sì, il “racconto” ci appartiene, occorre comprendere come portarlo sulle nuove piattaforme, sui social». Musa ha aggiunto: «Abbiamo capito il nostro compito: afferrare uno strumento antico e farlo diventare attualissimo. Solo così potremo raccontare il nostro territorio nel modo più accattivante possibile per raggiungere il maggior numero di persone».

Un racconto di comunità, improntato su coesione e dialogo. Il centro Sardegna si compatta, abbatte gli steccati e sfrutta le potenzialità dei social network. «Non possiamo pensare al futuro senza avere chiara la nostra storia. Ricordiamoci sempre da dove veniamo»: Pascalis ha incitato a trasmettere valori autentici, luoghi dell’anima, storie di vita. Senza scordare un aspetto imprescindibile: «Il nostro racconto deve essere condiviso, di comunità. I social network sono importanti ma vanno usati nel modo corretto, in una prospettiva di collaborazione e di solidarietà». Come dire, nessuna fuga in avanti, l’unione tra le comunità è la sola strada percorribile verso una meta ambiziosa, capace di garantire un futuro radioso alle zone interne dell’Isola. «Non dobbiamo pensare ai luoghi da raccontare come a una destinazione singola», ha evidenziato Pascalis: «Focalizziamoci sempre su una destinazione più vasta, in questo caso “Sardegna”, con le sue tipicità. Ebbene, al suo interno c’è la Barbagia, vista come “cuore autentico”. Sì, perché questa è la visione che hanno di noi, sia all’estero sia nella Penisola».

Dopo la partenza da Oliena lo scorso 10 maggio, e le tappe oranesi del 14 e 21, il prossimo 23 maggio la scena sarà tutta per Orotelli: dalle 17 si svolgerà il seminario “Agricoltura e sviluppo territoriale. Gestire un’impresa agricola”, curato del docente dell’università di Cagliari Giuseppe Melis Giordano. Il 28, poi, a Mamoiada ci sarà la tappa più “social” del programma, alle 15.30 inizierà il workshop su Instagram, destinato agli operatori del turismo: “Abc di Instagram, le 12 cose da sapere per un profilo perfetto”, a cura di Alessandra Polo (digital strategist, consulente e formatrice comunicazione nei social media). Infine, chiusura il 7 giugno a Orgosolo, dalle 15.30, con il seminario “Il valore della comunicazione digitale nel turismo”, a cura di Gianluigi Tiddia, esperto di comunicazione social e di digital marketing. «Il nostro progetto è chiaro e ambizioso», dichiara Claudio Perseu, direttore del Gal Barbagia: «Vogliamo valorizzare nel modo migliore il patrimonio storico, culturale, ambientale, artigianale ed enogastronomico dei sette centri che compongono il Gal Barbagia. Ovvero, Orotelli, Oliena, Orani, Mamoiada, Fonni, Ottana e Orgosolo».

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