(photo by Agenzia Sir)
Il giallo della rete scolastica regionale
di Bachisio Porru

21 Novembre 2023

4' di lettura

Il percorso delle Linee Guida per la programmazione della rete scolastica della Regione Sarda è quest’anno più complicato del solito. Adottato definitivamente il 29 settembre recepiva in pieno il dettato interministeriale che, annunciando trionfalmente il superamento dei criteri dimensionali nella costituzione delle autonomie scolastiche, introduceva un coefficiente di calcolo di 961 alunni, quale dividendo della popolazione scolastica regionale per la formazione delle autonomie scolastiche stesse. Ciò determinerebbe che, in presenza di 9600 alunni, potrebbero stare in piedi 10 Autonomie, restando libere le Regioni, in concerto con gli Enti Locali, di crearne, ad es., cinque da 1400 alunni con le altre persino sotto i 400 alunni previsti dalle Leggi Berlinguer di fine anni ’90. La Campania guidata da Vincenzo De Luca, fiuta la trappola. Avrebbe dovuto comunque chiudere 121 Autonomie su 941. In Italia complessivamente 627 su 7936. Parte così un ricorso al Tar, il quale, per cautela, sospende il Decreto Ministeriale e invia gli atti alla Corte Costituzionale. 

In Sardegna il percorso sulla riorganizzazione della rete scolastica procedeva stancamente. Tra Regione e Commissari provinciali che ormai, ab aeterno, in stanze poco rischiarate dalla luce della partecipazione e della democrazia, si dividono le spoglie di quel che rimane del sistema di Istruzione. Serpeggiava una silente rassegnazione, anche perché i criteri proposti a livello nazionale prevedevano il taglio di 40 autonomie scolastiche su 268. La sentenza del Tar Campania ha immediatamente rianimato gli uffici dell’Assessorato regionale il cui titolare si è affrettato a dichiarare che la Sardegna avrebbe fatto come la Campania. Non si ha notizia di ricorso alla Magistratura Amministrativa della Regione. Ma si sa, certi ambienti carsici riescono egualmente a riemergere misteriosamente e ad andare a risultato. Regione e Commissari provinciali hanno ben presente che la gestione di una tale taglio, anche a Nuoro erano previsti tagli per 7 Autonomie su 40, due/tre mesi prima delle elezioni regionali non sarebbe stato gestibile di fronte all’opinione pubblica. Ed ecco allora che nella Conferenza sul dimensionamento, convocata a Nuoro dal sempiterno Commissario provinciale per il 7 novembre, quando tutti si aspettavano le barricate per resistere alla mannaia proposta dal Ministero e recepita, nero su bianco, dalla Ras, si è assistito a un vero e proprio colpo di scena. I sindaci delle Zone Interne, capeggiati da quello del capoluogo Andrea Soddu, hanno proposto un documento articolato. Essi hanno lamentato la malizia governativa di far finta di superare i criteri dimensionali introducendone uno nuovo e che poneva sulle spalle degli amministratori locali la responsabilità di creare scuole di grandissime e piccolissime dimensioni. Così come con forza hanno richiamato la responsabilità del legislatore regionale che in tanti decenni non è riuscito a dotare la Sardegna, unica in Italia, di una legge sull’istruzione. L’indomani la stampa provinciale ha registrato una unanime soddisfazione. I dirigenti scolastici pensavano di aver respinto in questo modo l’assalto alla singola Autonomia, gli amministratori comunali di essere riusciti a salvare ancora una volta l’esistente, la Regione di aver evitato una decisione spinosissima nella imminente campagna per il rinnovo del Consiglio Regionale. Con buona pace della legge sull’Istruzione mai nata… Si ha notizia di un analogo documento adottato anche nella provincia di Oristano. L’idillio sfuma lentamente il 9 novembre, in una Conferenza di servizio di Dirigenti scolastici, convocata dal direttore Feliziani, appena rinominato per il quarto triennio dirigenziale nonostante la norma dica che dopo il terzo triennio si debba essere nominati in altra sede o incarico. Come si vede i Commissari, tra destra e sinistra, fanno comodo in ogni situazione. E così, introducendo il suo quarto triennio alla guida della Direzione Scolastica, Feliziani annuncia che a breve ci sarebbe stata una delibera regionale (Feliziani e non Biancareddu) per differire il termine della adozione delle delibere sul Dimensionamento dal 30 novembre al 31 dicembre. Lascia intendere che qualora ci fosse inerzia sarebbe nominato un commissario ad acta per portare a termine i tagli previsti a livello nazionale. E qui più di uno dei dirigenti scolastici in Conferenza ha notato che la soddisfazione del rinominato direttore, ieri dal centrosinistra, oggi dalla destra, quasi anticipava o forse solo auspicava, che il Commissario ad acta sarebbe potuto essere proprio lui. Ennesimo proconsole romano o quinto moro. Solinas permettendo e la scuola sarda ulteriormente sopportando.

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