I risultati delle elezioni europee
di Franco Colomo

11 Giugno 2024

4' di lettura

Alle elezioni europee la maggioranza assoluta è del non voto. Nel 2019 l’affluenza era stata del 54,50%, alle 23 del 9 giugno scorso si è attestata al 49,69%. Chi è andato a votare ha premiato Fratelli d’Italia, il Pd, Forza Italia, Alleanza verdi sinistra vera sorpresa di questa tornata, e ha penalizzato la Lega, il M5S e soprattutto Azione e Stati Uniti d’Europa che non hanno superato la soglia di sbarramento.

L’affluenza in Sardegna
In Sardegna l’affluenza si è fermata al 36,89%, poco piedi 500mila votanti nell’Isola su 1.367mila aventi diritto. In provincia di Nuoro la percentuale dei votanti è scesa al 29,76%, poco più di 50mila persone si sono recate alle urne. A Onanì e Sarule, dove si votava anche per le comunali, si è superato l’80% di votanti, Nuoro città si è attestata al 35,5%. 

Le percentuali in Sardegna e nel Nuorese
Le percentuali raggiunte dalle liste in Sardegna sono quelle pubblicate nella prima pagina di questo numero, quanto alla provincia di Nuoro il Pd è primo partito con il 25% dei consensi, seguito da Fratelli d’Italia al 20% e Movimento 5 Stelle al 16,75%. Alleanza Verdi Sinistra è la quarta forza con il 12,15% davanti a Forza Italia (10,75%) e Lega (5,35%). Anche a Nuoro città prevalgono le forze del campo largo: il Pd è il primo partito con il 24%, segue Alleanza Verdi Sinistra con il 19%, M5S con il 18,96%, Fratelli d’Italia con il 14,15%, Forza Italia con il 9,10%.

Le preferenze
La Sardegna, inserita nella circoscrizione Isole insieme alla Sicilia non porta nessun candidato a Bruxelles. Queste comunque le candidature che in Sardegna hanno ricevuto più preferenze: per Fratelli d’Italia Giorgia Meloni 61.673, Sasso Deidda 25.502; Per il Pd Angela Quaquero 40.86 voti, Elly Schlein 20.573; nel M5S Cinzia Pilo 27.010 preferenze, Matteo Porcu 16.565; Alleanza Verdi Sinistra Ilaria Salis 23.558 voti, Francesco Muscau 9.521; Forza Italia Michele Costa 20.647 preferenze, Maddalena Calia 13.263; per la Lega Roberto Vannacci 15.162 preferenze, Michelina Lunesu 3.750.

Gli italiani eletti
La pattuglia italiana dovrebbe essere composta da 76 persone. Fratelli d’Italia elegge 25 eurodeputati, il Pd 21, 8 il Movimento Cinque stelle, 7 Forza Italia, 8 la Lega di Salvini, l’exploit dell’Alleanza Verdi-Sinistra italiana vale sei seggi. Fratelli d’Italia è trainato dal record di preferenze della premier Giorgia Meloni (che ovviamente non andrà a Bruxelles) con 2milioni e 300mila voti ma è significativo il distacco con i compagni di partito: Nicola Procaccini ha 119mila preferenze, Elena Donazzan 63mila, Carlo fidanza 50mila. 

Nel Pd la segretaria Elly Schlein ha raccolto 200mila preferenze, Antonio Decaro è il più votato con 496mila preferenze, segue Stefano Bonaccini che supera le 380mila preferenze, Cecilia Strada va oltre le 280mila, Lucia Annunziata 241mila, Giorgio Gori 210mila, Nicola Zingaretti 123mila, Dario Nardella 116mila. Per la seconda volta nella storia il direttore di Avvenire (da poco ex in questo caso) è eletto al Parlamento europeo: nel 1979 toccò al compianto Angelo Narducci eletto come indipendente nelle fila della Dc, quest’anno il seggio di Bruxelles va a Marco Tarquinio eletto da indipendente nelle liste del Pd. 

Per il M5S l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico supera le 117mila preferenze. In Forza Italia il segretario Antonio Tajani, candidato in tutte le circoscrizioni, ha raccolto 390mila voti. Nella Lega si segnalano le 500mila preferenze del generale Vannacci ma il partito è lontanissimo dal 35% raccolto alle europee del 2019. Per l’alleanza Verdi Sinistra tra gli eletti Ilaria Salis con 176mila voti, Mimmo Lucano (190mila) e Ignazio Marino con 47mila.

Il nuovo parlamento
Nonostante le spinte dall’estrema destra dovrebbe reggere la cosiddetta “maggioranza Ursula”. I Popolari europei dovrebbero poter contare su 186 seggi, socialisti e liberali in calo portano rispettivamente 134 e 79 parlamentari: con 399 seggi sarebbero comunque oltre la maggioranza di 361. Il leader del Ppe ha già indicato Ursula Von Der Leyen quale candidata alla presidenza della Commissione, sarebbe una riconferma. Ma bisognerà attendere la fine di giugno.

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