Ferrovia, «no allo scontro col Marghine»
L’invito del Prefetto: «Superare ogni atteggiamento divisivo», la posizione del Comitato Trenitalia Nuorese e le reazioni delle sigle sindacali Cisl e Uil
di Franco Colomo

20 Febbraio 2024

6' di lettura

Lo scorso 7 febbraio si è svolta, nel Palazzo del Governo di Nuoro, la riunione indetta dal Prefetto Dionisi per approfondire lo sviluppo del progetto infrastrutturale che collegherà la città di Nuoro con il servizio ferroviario nazionale. Al tavolo hanno preso parte il presidente dell’Unione dei Comuni del Marghine Franco Scanu, i sindaci di Bolotana, Francesco Manconi, Bortigali Francesco Caggiari e Borore, Tore Ghisu, i presidenti della Camera di Commercio Agostino Cicalò e di Confindustria Sardegna Centrale Giovanni Bitti, il presidente del Comitato Trenitalia Nuorese Claudio Solinas e i rappresentanti sindacali Cisl, Uil e Ugl.

La protesta del Marghine  e la replica del Prefetto  
Nel corso della discussione gli amministratori del Marghine hanno manifestato forte preoccupazione per il rischio di un progressivo smantellamento della tratta Nuoro-Macomer, della quale sono stati richiesti il recupero e la riqualificazione. Sul punto il Prefetto Dionisi ha voluto rassicurare i sindaci, chiarendo innanzitutto che il progetto di mobilità voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e guidato da Rete Ferroviaria Italiana – pur privilegiando per irrinunciabili ragioni di velocità e sicurezza dei trasporti la linea di collegamento Abbasanta Nuoro – non prevede alcun depotenziamento della tratta a scartamento ridotto che già collega Nuoro a Macomer. Infatti, il tavolo inaugurato lo scorso agosto segue due direttrici: una squisitamente tecnica che fa capo a Rfi, l’altra di natura istituzionale volta ad approfondire le ricadute socio-economiche nella Sardegna centrale. Sotto questo aspetto, Dionisi ha ribadito la massima disponibilità della Prefettura a veicolare presso le amministrazioni centrali qualsivoglia istanza, proposta o progetto provenienti dai territori della provincia, evidenziando i vantaggi che ad essi deriverebbero dalla realizzazione di una nuova linea veloce che andrebbe ad aggiungersi alle infrastrutture esistenti. Inoltre, il documento di prefattibilità attualmente al vaglio del Ministero tiene in specifica considerazione le esigenze logistiche delle aree industriali della provincia.

In ogni caso, tale progetto infrastrutturale non interferisce né preclude eventuali iniziative volte a migliorare la rete ferroviaria, di gestione regionale, che unisce i centri del Marghine.

All’esito del proficuo confronto, il Prefetto ha lanciato un accorato appello alla coesione e al superamento di ogni atteggiamento divisivo che potrebbe pregiudicare gli interessi economici e sociali dell’intera provincia.

Sin qui la nota della Prefettura di Nuoro che chiarisce ancora una volta come non ci sia nessuna contrapposizione tra Nuorese e Marghine e che parlare della Nuoro-Macomer mentre è in discussione il collegamento di Nuoro alla rete nazionale non faccia che creare confusione. Significativa è stata l’assenza all’incontro dell’assessore regionale ai trasporti Antonio Moro. L’impressione è che ci sia a Cagliari qualcuno che intenda tutelare Arst a discapito però delle popolazioni del Nuorese e del capoluogo, l’unico – ricordiamo – a non essere collegato alla rete nazionale.

Il Comitato Trenitalia Nuorese
La soluzione di connettere Nuoro in rete nazionale afferma il presidente del Comitato Trenitalia Nuorese Claudio Solinas «risponde all’esigenza di perseguire l’interesse superprimario di offrire al capoluogo e a tutti i paesi non serviti dalle rotaie (Barbagia e Mandrolisai) un servizio rapido e competitivo rispetto all’auto. È la miglior scelta in campo sotto il profilo costi/benefici perché risponde ai criteri di competitività (si raggiungerebbe la dorsale in meno di 30 minuti) e alla massima estensione del servizio alle popolazioni dei paesi mai attraversati dal servizio (Ottana in primis, la quale risulta in posizione baricentrica tra Barbagia, Mandrolisai e Marghine e tale da attrarre una moltitudine di paesi mai serviti dalle rotaie). Paesi come Borore e Macomer, già inseriti da sempre in rete nazionale (Macomer servita anche dalla linea regionale Nuoro-Macomer) potranno avere un ulteriore servizio più rapido, che si aggiunge a quello esistente, perché potranno raggiungere Nuoro in appena 40/45 minuti passando per la piana di Ottana. La Nuoro-Abbasanta dunque è al momento la scelta più strategica, di priorità assoluta, perché connetterebbe tutti i capoluoghi con porti ed aeroporti, e apporterebbe benefici sociali immensi a tutta la Sardegna. Ovviamente la Nuoro Macomer deve necessariamente restare attiva, per gli studenti e pendolari che se ne servono, e coesistere con la linea rapida Nuoro-Abbasanta; ma è ovvio che continuerà ad essere attiva, perché è di proprietà della Regione, e affidata ad Arst Sardegna sino al 31.12.2031 in forza della delibera della Giunta Regionale 38-80 e del contratto inter partes; fatto giuridico imprescindibile, che non consente la cessione a Rete ferroviaria Italiana per la sua trasformazione in scartamento ordinario per quasi 10 anni. La connessione diretta del capoluogo in rete ferroviaria nazionale – conclude l’avvocato Solinas – è urgentissima, peraltro, in relazione alla gara internazionale che vede il sito di Sos Enattos favorito in ambito nazionale».


LE REAZIONI
La soddisfazione di Cisl e Uil

Soddisfazione per l’evolversi del percorso verso la nuova tratta ha espresso la Cisl con una nota firmata dalla segretaria generale Maria Luisa Ariu: «La recente presentazione al Ministero dei trasporti del piano di prefattibilità da parte di Rfi analizza concretamente le possibilità di realizzazione di un collegamento che riteniamo debba innanzitutto avere la caratteristica di contrarsi entro il tempo di mezz’ora, così da renderlo obiettivamente competitivo rispetto ad altre forme di mobilità oggi necessariamente utilizzate in uscita e in ingresso verso il nostro territorio provinciale. (…) Consideriamo che l’intera provincia potrebbe trarre vantaggio dallo sviluppo ferroviario su quella tratta, poiché estenderebbe l’accessibilità alla strada ferrata anche alla zona industriale di Ottana e ai cittadini provenienti dalle zone montane che potrebbero confluire su quella zona. Ovviamente questa infrastruttura dovrebbe essere complementare alla attuale linea Nuoro-Macomer, che dovrà essere migliorata anch’essa in termini di sicurezza e fruibilità così curando di non danneggiare i residenti e le attività economiche della zona del Marghine, pure ripristinando la movimentazione ferroviaria delle merci, oggi abbandonata. Certamente la rapidità nella scelta e nel concreto avvio dell’infrastruttura che sarà individuata come migliore non risulta ininfluente, quindi attendiamo fiduciosi che il cammino prosegua spedito anche dopo il periodo elettorale perché questa provincia ha già perso troppi treni e non può permettere ulteriori rallentamenti alle sue possibilità di sviluppo».

La Uil con la segretaria Massimina Puddu sottolinea come la Nuoro-Abbasanta sia «un’opera indispensabile, in funzione soprattutto della popolazione nuorese, sempre più anziana con più difficoltà a spostarsi in auto considerata la minor sicurezza nella guida e l’aumento delle patologie legate all’età e di conseguenza la necessità di muoversi per curarsi».

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