Drammatica alluvione
di Redazione

28 Novembre 2020

4' di lettura

È stato recuperato solo nella mattinata di domenica il corpo di Lia Orunesu, l’anziana di 89 anni travolta dall’acqua e dal fango fuori dalla propria abitazione, vicino a piazza Asproni, nel centro di Bitti. Il corpo privo di vita della donna era tra i detriti nei pressi del vecchio campo sportivo, a circa un chilometro dalla sua casa. Lia Orunesu è la terza vittima dell’alluvione che si è abbattuta sabato 28 novembre sul paese. La prima persona deceduta è stata Giuseppe Mannu, allevatore di 55 anni che era andato in campagna per accudire il bestiame, Giuseppe Carzedda di 90 anni, invece, è morto annegato nella sua casa. Questo il tragico bilancio che vede ancora una volta il Nuorese tra i territori più colpiti, nel 2013 persero la vita l’allevatore Giovanni Farre, il poliziotto Luca Tanzi sul ponte di Oloè, Maria Frigiolini a Torpè. Giornate di apprensione anche a Oliena e Dorgali dove è stata sospesa l’erogazione dell’acqua a causa della sommersione delle pompe di Su Gologone, l’aumento del livello dell’invaso della diga “Pedra ‘e Othoni”, sul fiume Cedrino, situata nel territorio del comune di Dorgali, ha richiesto la temporanea evacuazione a titolo precauzionale di alcuni residenti nei comuni di Onifai, Galtellì ed Orosei. Altre evacuazioni si sono rese necessarie a Oliena, Posada e Torpè.In queste zone la situazione è tornata alla normalità nella giornata di lunedì. Il governo regionale ha annunciato lo stanziamento di 40 milioni di euro con un emendamento alla manovra da 473 milioni in discussione in Consiglio. C’è da sperare che i tempi di spesa di tali risorse non debbano ancora scontrarsi con la burocrazia che ha tenuto fermi i fondi messi in campo per la precedente alluvione del 2013 e ancora non utilizzati. Dopo la visita a Bitti e nelle zone colpite da parte del Capo dipartimento della protezione civile nazionale Angelo Borrelli, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha manifestato al presidente Solinas il proprio profondo cordoglio per le vittime, esprimendo – si legge in una nota da Villa Devoto – la propria vicinanza e il profondo affetto per le famiglie e tutte le popolazioni colpite. Solinas ha rivolto al capo dello Stato un sentito ringraziamento a nome dei sardi, informandolo sull’andamento delle operazioni di soccorso e di ripristino della sicurezza nel territorio.

Il fotoracconto di Luca Mele
  • Lungo la 389, prima di Mamoiada

  • Sul ponte Nuoro – Oliena

  • Ponte strada Oliena verso la 129

  • Su Gologone

  • Lanaitto

  • Oloè

  • Manasuddas

  • Strada 389

Molte le strade rurali cancellate da valanghe d’acqua ma danni – sottolinea in una nota la Coldiretti – si contano in diverse aziende agricole allagate dalla furia del maltempo che con le abbondanti e continue piogge ha gonfiato i fiumi e fatto finire sott’acqua i terreni agricoli, mettendo a rischio l’incolumità delle persone e delle aziende agricole che ricadono nelle zone più colpite. Il maltempo si è abbattuto su un territorio fragile con l’89,7% dei comuni della Sardegna che hanno parte del territorio a rischio frane o alluvioni secondo l’analisi della Coldiretti su dati Ispra Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione ed il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che costa oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

  • Bitti, il centro più colpito (foto di Riccardo Florenzi)

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