Il palazzo delle Poste a Nuoro
Disservizi postali, dal Prefetto ultima chiamata a Poste italiane
di Franco Pisanu

19 Gennaio 2024

2' di lettura

Il 20 dicembre scorso in Prefettura è stato insediato un tavolo permanente di confronto sui problemi della consegna della corrispondenza in tutta l’area della provincia. Il Prefetto Giancarlo Dionisi ha “richiamato all’ordine” i dirigenti dell’azienda Poste ricordando diritti costituzionalmente garantiti che vengono sistematicamente violati. Come più volte denunciato anche sulle nostre colonne – da ultimo proprio con l’appello rivolto dal direttore al Prfetto – non c’è una consegna regolare della corrispondenza. Tutto questo avviene nei centri più piccoli come hanno denunciato i sindaci presenti alla riunione in Prefettura ma non solo.

Prefetto, è stato necessario in questi giorni un nuovo richiamo ai loro doveri per i dirigenti di Poste italiane. 
«Sì, io sto facendo esattamente quello che ho detto nella riunione del 20 dicembre e cioè che avrei prima esposto a voce tutte le istanze del territorio rappresentato in quella riunione dai sindaci che hanno appunto manifestato le loro lamentele; poi ho detto ai dirigenti di Poste italiane che mi sarei preso qualche giorno per collazionare altre istanze e dopo le festività avrei inviato loro una nota per iscritto. Questo chiedendo formalmente una risposta scritta su tutte quelle che possono essere le loro motivazioni in ordine ai disservizi postali evidenziati. È chiaro che se queste motivazioni non mi dovessero soddisfare, la via successiva che ho già preannunciato a Poste italiane sarà quella di investire il Garante per la tutela delle comunicazioni che ha proprio come compito istituzionale quello di controllare il servizio postale».

Anche in una città capoluogo di provincia come Nuoro, ci sono disservizi dettati per esempio dal mancato aggiornamento della toponomastica.
«Sì, il discorso della toponomastica è una delle giustificazioni che Poste italiane ha portato al tavolo il 20 dicembre. Ma è un falso problema perché i comuni hanno quasi tutti completamente aggiornato la loro toponomastica. Il problema è la scarsa professionalità dei loro operatori, non esistono più i postini di una volta che conoscevano a memoria dove abitavano tutti. Adesso ci sono dei giovani assunti a tempo determinato che non hanno le capacità, le potenzialità, e spesso non hanno nemmeno la voglia di andare a capire esattamente dove sia domiciliata una persona».

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