Il Liceo Classico "Asproni" di Nuoro
Dimensionamento scolastico, una deliberazione a sorpresa
di Bachisio Porru

6 Dicembre 2023

5' di lettura

Tanto tuonò che piovve. Ma tanto, un vero diluvio. È ciò che è accaduto martedì 28 novembre nella Conferenza sul dimensionamento della rete scolastica della provincia di Nuoro. Dall’anno scolastico 2024/2025 il Liceo Classico Asproni viene accorpato al Liceo Pedagogico Sebastiano Satta e avrà 920 alunni. L’Istituto Tecnico Chironi viene accorpato all’Istituto Tecnico Salvatore Satta che conterà 960 alunni. Sempre a Nuoro città vengono accorpati l’Istituto Comprensivo Mariangela Maccioni e il Grazia Deledda, a regime 1.130 alunni. Nel territorio provinciale vengono accorpati i due Istituti Comprensivi di Siniscola. Il Comprensivo di Silanus viene smembrato andando lo stesso Silanus a Macomer, Comprensivo n. 1. Bolotana e Lei andranno invece con Macomer, Comprensivo n. 2. In Ogliastra Talana viene accorpata al Comprensivo Monte Attu di Tortolì. Mentre Ierzu riduce da due ad una le Autonomie scolastiche con la creazione di un Istituto Comprensivo Globale che, si badi bene, non ha Organi Collegiali ma, al posto del Consiglio, tali Istituti operano con un Commissario. Eccone un altro, ad implementare la partecipazione democratica… 

La riunione convocata dal sempiterno Commissario provinciale, un po’ a sorpresa, ha capovolto la linea attendista del precedente incontro che, con un documento analitico, aveva visto i sindaci respingere la direttiva regionale di sopprimere 7 delle 47 autonomie scolastiche operanti nella Provincia di Nuoro.  Riunione e deliberazione a sorpresa, poiché sino a quella data, nessun’altra Provincia aveva deliberato alcunché. Anzi proprio in quel giorno, 28 novembre, la Regione Sardegna adottava una delibera in cui spostava dal 30 novembre al 31 dicembre la data per l’approvazione dei vari piani provinciali. Forzando sui tempi si è scelto di essere più realisti del re, presentandosi come primi della classe ai danti causa. Resta da vedere se le altre Province seguiranno questa strada, togliendo le castagne dal fuoco all’Amministrazione Regionale o se sceglieranno di stare sull’Aventino, come han fatto sin qui, lasciando Nuoro col cerino tra le dita. 

Che la partecipazione al dimensionamento della rete scolastica sia ormai ritenuta inutile lo dimostra il fatto che vi hanno partecipato pochissimi sindaci, nell’assenza, pressoché totale, dei dirigenti scolastici, delusi per la loro esclusione dalla elaborazione del Piano e dai tavoli tecnici. 

Giorni dopo l’avvenuta deliberazione la stampa quotidiana ha praticamente ignorato il nuovo dimensionamento e non si ha notizia di prese di posizione del sindacato, così come non si registra alcun commento da parte di intellettuali, docenti, opinione pubblica in generale. Verrebbe da dire che la città e il territorio muoiono di inedia. Eppure mentre l’accorpamento dei due Tecnici era auspicato da tempo non può essere lasciata senza alcun commento la fusione delle due più antiche istituzioni scolastiche superiori della città. L’Asproni ha preso avvio nel lontano 1860. Possibile non ci fosse altra soluzione? Perché una volta operata una fusione, pur così a freddo, sarà molto difficile tornare indietro. Si dice che col dimensionamento lasciato in mano agli Enti Locali è preferibile accorpare in città, pur creando istituti di grandi dimensioni piuttosto che chiudere autonomie nelle zone più disagiate. Infatti restano in piedi, tra gli altri, gli Istituti Comprensivi di Orgosolo, 320 alunni, e di Villagrande 302. Facile rispondere che queste operazioni sono il frutto di quel dimensionamento numerico/ragionieristico che sino a ieri abbiamo imputato allo Stato e che oggi machiavellicamente lo Stato ha ribaltato sugli Enti Locali. Rendendo così inutili le lamentazioni sulle nostre specificità autonomistiche e sulla carenza di una legislazione di merito. Si sta continuando a dimensionare al ribasso con scuole sempre più povere non solo di alunni ma anche di indirizzi di studio sempre più ripetitivi e asfittici.  

La rete scolastica non va disegnata solo sul numero degli alunni ma sulla qualità dell’offerta formativa affidata non ai Commissari di turno, ma a tavoli democratici ampi, capaci di coinvolgere tutto il mondo della scuola e il territorio in tutte le sue più ampie articolazioni, così come avvenne nel lontano 2000, quando il primo dimensionamento della rete scolastica divenne anche nel nuorese un evento di popolo. Solo così si può evitare di conservare il corso di perito chimico in realtà in cui, dopo 50 anni, molto più efficacemente oggi possono incardinarsi corsi legati alle produzioni agroalimentari. O, nella stessa città capoluogo, per evitare le concorrenze tra indirizzi uguali in scuole diverse. Prendo ad esempio i corsi di Liceo linguistico che opportunamente potrebbero essere incardinati su una sola scuola, piuttosto che su due, o anche tre, come era sino a qualche anno fa. In questo caso specifico, persino ipotizzando un diverso dimensionamento tra i vari licei. 

Più volte è stata affermata, senza che minimamente tali proposte siano state esaminate tecnicamente, la necessità di ripensare il dimensionamento della Istruzione superiore per Poli: Umanistico- linguistico-letterario, Tecnico-Scientifico e Professionale. Se solo la si prendesse in considerazione per un attimo si potrebbe scoprire che si può dimensionare per arricchire e non solo per tagliare.

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