20 Febbraio 2024
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Orgosolo - Tre comuni un’unica voce, un “no” chiaro e argomentato al progetto di parco eolico presentato che la società Scirocco Prime di Grottaglie (Taranto) vorrebbe realizzare nella vallata su cui si affacciano il Supramonte e il Corrasi, nel territorio di Oliena, Orgosolo e Nuoro. Auditorium comunale di Orgosolo gremito, nella mattinata di sabato 17 febbraio, presenti i sindaci con i rispettivi consigli comunali ma soprattutto i cittadini comuni, segno di una grande partecipazione popolare che in più di qualcuno ha richiamato alla memoria la rivolta di Pratobello. Altra notizia è che le comunità non solo sole, e a testimoniarlo la presenza di sindache e sindaci di tanti comuni del Nuorese: «Ciò che oggi tocca uno, domani riguarderà un altro – è stato detto» -, fare fronte comune superando visioni politiche diverse e antichi campanilismi è allora il primo passo per fronteggiare l’attacco al territorio sardo.
A fare gli onori di casa il sindaco Pasquale Mereu che ha ricostruito una vicenda venuta alla luce – ha riconosciuto – anche grazie a una segnalazione della minoranza. Mereu ha illustrato i contorni del progetto che vede protagonista il signor Gaetano D’Oronzio e la società Scirocco Prime (ne parliamo in questa pagina) ma anche il retroterra normativo – il Decreto Draghi del 2022 – che ha sostanzialmente espropriato le Regioni a statuto speciale del potere decisionale sui parchi.
«Quello che sta accadendo è un atto di guerra – ha detto -. Piccole imprese e grandi multinazionali si sono sentite in diritto di entrare in Sardegna, questo non si può tollerare. Siamo qui per dire no all’invasione dei parchi e alle imposizioni di chi viene qui con arroganza». Mereu, come pure gli altri sindaci, ha invitato le comunità ad opporsi anzitutto con metodi civili annunciando un documento di indirizzo da sottoporre al legislatore. «Il nostro territorio – ha ricordato il primo cittadino di Orgosolo – ha già dato con ricadute poche o nulle e anche sull’energia saremo tagliati fuori da qualsiasi beneficio. Non si può accettare che il territorio venga distrutto – un concetto espresso anche dal sindaco di Oliena Bastiano Congiu – proprio in un momento in cui le amministrazioni stanno puntando sulla sua valorizzazione a fini ambientali e turistici. Una vocazione che sola può permettere ai nostri giovani di non abbandonare le Zone interne».
Da parte sua Congiu ha invitato a trovare «soluzioni immediate per bloccare questo progetto ma poi soluzioni definitive per il futuro», invitando i cittadini a «non sfogare la rabbia ma a portare avanti con calma le obiezioni, uniti come territorio e grazie anche alla disponibilità dei comuni vicini» tra l’altro – ha aggiunto – questo progetto presenta diverse incongruenze su alcuni aspetti tecnici che rendono probabile la sua bocciatura. Qualora questo non accadesse – ha però ribadito – ci muoveremo con azioni alternative, uniti in questa battaglia».
Una posizione comune è emersa chiaramente anche sulla transizione energetica. Nessuno è contrario alle rinnovabili ma è necessaria una programmazione e pianificazione degli interventi che veda protagonisti gli Enti locali intorno a tavoli paritetici con Regione e Governo.
Tanti gli interventi di cui non si può dare conto per via della campagna elettorale ancora in corso.
Da segnalare l’assenza pressoché totale dei consiglieri regionali del Nuorese e dei rappresentati del territorio in Parlamento. Non sono mancate però le associazioni e i comitati spontanei che ancora una volta hanno fatto da pungolo alla politica perché arrivasse ad occuparsi di questo progetto in particolare e del tema in generale. Sono questioni che riguardano tutti i sardi ma ancora poco dibattute, peggio poco conosciute e colpevolmente ignorate (almeno sino ad oggi) nel dibattito politico.
- Nel nuovo numero del settimanale in uscita il 21 febbraio l’approfondimento in una pagina speciale