Giannetto Congeddu, personalità illustre
di Francesco Mariani
2 Febbraio 2023

È morto all’età di 87 anni Giannetto Congeddu, ingegnere edile, ex-sindaco di Nuoro. Era nato il 5 luglio 1935Ingegnere edile molto stimato, fu capo dell’ufficio tecnico comunale, prima di passare allo Iacp. Nel 1985 ci furono le elezioni comunali. La Dc veniva fuori da una consiliatura segnata da aspri scontri interni e dallo scandalo Bellodi. Le lacerazioni all’interno del partito di maggioranza avevano aperto la porta per la carica di sindaco prima ad Annico Pau e poi a Martino Corda. Per vincere bisognava mettere in campo una corazzata. Congeddu venne a lungo pressato ed invocato perché si candidasse. Alla fine accettò convinto anche dalla candidatura di Tomaso Cadeddu col quale ottenne una marea di preferenze.

Nel settembre 1985 venne eletto sindaco sostenuto da una coalizione di democristiani, socialisti, liberali e socialisti-democratici. Fu lui l’8 ottobre dello stesso anno a dare il benvenuto a Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita pastorale in città ed in Sardegna. Il 14 marzo dell’anno successivo ricevette la visita del ministro dell’Interno Oscar Luigi Scalfaro, arrivato in città dopo una petizione firmata da oltre trecento cittadini. All’ordine del giorno vi era la lotta alla criminalità e in particolare ai sequestri di persona. Un’emergenza ritenuta devastante per lo sviluppo economico. L’appuntamento era talmente importante che l’allora giunta regionale prese parte ai lavori nell’aula consiliare nuorese riunendosi per la prima volta fuori dalla sua sede istituzionale.

Come sindaco, Congeddu si impegnò molto per rimediare al rischio di bancarotta che correva il Comune a causa degli espropri fatti dalle giunte precedenti. Riuscì a chiudere diverse transazioni restituendo una boccata d’ossigeno alle casse comunali. Ma era un sindaco fuori dagli schemi correntizi e dalle faide di partito. Per questo, nel febbraio 1987 l’amministrazione andò incontro a una nuova crisi e Congeddu rassegnò le dimissioni, sostituito da Gian Paolo Falchi. Divenne capogruppo consiliare e con la solita competenza e serietà diede il suo prezioso contributo nell’esame di diverse problematiche. Memorabile il suo intervento in merito alla galleria di Mughina: con grande lucidità mise in guardia dalle disfunzioni manifestatesi in seguito.

Dopo il marzo 1990 si ritirò dalla scena politica cui per spirito di servizio e senso civico aveva dedicato una parentesi della sua vita.

Di lui resta il ricordo di una persona, leale, corretta, competente, umile e riservata. Aveva una grande fede, con la sua moglie Giovanna non mancava mai alla Messa domenicale, ha fatto parte del Consiglio pastorale di San Giuseppe ed ha dato un prezioso apporto tecnico nella costruzione di alcune nuove chiese cittadine. Un grande amico, di rara saggezza e bontà d’animo. 

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