Asl, due “stranezze” nel Piano Aziendale
Pubblichiamo un intervento dell'ex direttore del reparto di Oculistica dr. Alain Serru
di Redazione

29 Novembre 2022

4' di lettura

In una radiosa giornata di novembre ho avuto informale notizia del piano aziendale della Asl di Nuoro e la giornata mi è diventata improvvisamente meno radiosa, praticamente cupa; l’ipotesi, di elenco dei reparti chirurgici del San Francesco evidenzia infatti due “stranezze” che spero siano solo tali:
I. La comparsa ex novo di un reparto di Chirurgia d’Urgenza come struttura complessa.
II. La scomparsa del reparto di Oculistica che da struttura complessa diventa struttura semplice dipartimentale.
Il reparto di Chirurgia non sta funzionando correttamente perché ha gravi carenze di personale in quanto i chirurghi che sono andati in pensione e quelli che si sono trasferiti altrove non possono essere sostituiti per mancanza di personale in Sardegna. Il reparto è stato chiuso e le urgenze sono state trasferite presso altri nosocomi. E allora?
La soluzione sarebbe inventare un nuovo reparto di Chirurgia d’urgenza in modo che le medesime vengano trattate al San Francesco senza dover trasferire i pazienti. Tuttavia, non riesco a capire, ma è sicuramente una mia limitazione, come si faccia a guarnire un altro reparto quando il primo è sguarnito e non si trovano medici? Altra possibilità, più maligna e italiana ma ragiono solo per ipotesi conoscendo me stesso e i miei connazionali, è che si potrebbe volere favorire un amico o non si riesca a risolvere una situazione organizzativa all’interno della chirurgia esistente. Un reparto per essere appetibile (soprattutto se ci fosse un amico) ha la necessità di un posto di direttore di struttura complessa; ma il numero dei posti è limitato e quindi bisogna toglierlo a qualcuno. L’oculistica è allora il reparto ideale; è diretta da un facente funzioni (con tutte le responsabilità sanitarie e giuridiche ma senza lo stipendio di un direttore) che lavora in maniera eccellente ed esagerata in silenzio, non è schierato politicamente e soprattutto non fa salotto con gli amministratori; quindi, il reparto dal medesimo diretto ha tutte le caratteristiche per diventare struttura semplice dipartimentale.
L’oculistica ha, però, sulle spalle, ed è bene che si sappia, i pazienti chirurgici e clinici di tutto il nord-est della Sardegna (dalla Gallura, la Barbagia, l’Ogliastra e l’Oristanese); opera cinque giorni la settimana con una quantità di Drg (Diagnosis Related Group, ovvero Raggruppamenti omogenei di diagnosi: sistema che permette di classificare tutti i malati dimessi da un ospedale in gruppi omogenei in base alle risorse impegnate per la loro cura ndr) impressionante e soprattutto fa un servizio d’urgenza h24 per tutto il territorio di cui sopra; quello stesso servizio che è svolto a sud da Cagliari e nel nord-ovest da Sassari. E in Sardegna l’assistenza h24 finisce qui. Quindi si prospetterebbe l’affiancamento a un reparto che non riesce a funzionare, un doppione che verosimilmente non funzionerà e, al contempo, si penalizzerebbe un reparto che funziona e che verosimilmente smetterebbe di funzionare nei termini attuali. Sono certo però che queste informazioni debbano essere totalmente infondate perché il ragionamento razionale dovrebbe essere una peculiarità di questa amministrazione e di tutte le amministrazioni. Ma mi rimane un dubbio atroce: perché mai il compianto professor Giovanni Bonu diceva sempre che tra gli amministratori c’è purtroppo gente che distrugge con i piedi quello che altri avevano costruito con la testa?

Dr. Alain Serru
ex direttore dell’oculistica di Nuoro (per 19 anni) fino all’altro giorno felicemente in pensione

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