21 Maggio 2024
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Nel 2012 il giurista e professore Tommaso Edoardo Frosini dichiarava quanto l’avvento di internet e abbia permesso a tutti di trasformarsi in giornalisti, «diventando stampatori, direttori ed editori di sé stessi». A distanza di dieci anni e più troviamo continue conferme di quanto basti avere un telefonino per sentirsi soggetti attivi dell’informazione: protagonisti di un incidente o di un concerto, la forte familiarità con i dispositivi mobili e piattaforme social permette di raccontare l’evento in tempo reale, al punto che il lavoro delle testate sembra arrivare in ritardo per il lettore il quale non si sofferma sulla notizia dal momento in cui “già sa”. Il fenomeno denunciato come «preoccupante» in virtù dei limiti del diritto d’autore o della dignità delle persone, è allo stesso tempo apprezzabile quando la condivisione di fatti e circostanze è mossa da una passione personale per la tecnologia digitale, per il territorio e per la gente.
È il caso di Giovanni Maria Piras e Bustianu Compostu che, rispettivamente da Orosei e da Bitti, portano avanti a livello amatoriale i loro progetti a favore dei concittadini, residenti in paese o emigrati fuori Sardegna, inventando i loro canali “televisivi” con la produzione di video, realizzando così un archivio multimediale capace di raccogliere la storia della comunità e instaurando nel mare del web un ponte capace di colmare le distanze. Pensando al tema proposto da papa Francesco per la vicina Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del prossimo 21 maggio, è possibile affermare come l’impegno e gli sforzi dei due “cronisti” attraverso YouTube e Facebook partano dal «cuore».
Giovanni Maria Piras, nativo di Ozieri, è arrivato in Baronia per motivi di lavoro. Nei giorni di riposo cercava un passatempo e, dopo il deludente tentativo con la pesca, incantato dalle bellezza naturali tipiche della sua nuova sede, ha iniziato a fotografare: «Ho intrapreso quest’hobby negli anni ’70 e con le macchine di allora quasi non dormivo la notte sperando nel buon risultato di uno scatto impresso su pellicola; con l’avvento del digitale sono stato tra i primi a credere in questa innovazione e adesso, sempre da autodidatta, mi occupo principalmente di riprendere con le mie quattro videocamere collegate a uno strumento che mi permette di curarne la regia». La sua specialità sono le dirette e per questo in ogni spostamento porta con sé tre sim associate ad altrettanti operatori telefonici per avere la certezza di una connessione stabile. «Mi piace trasmettere tutto ciò che è legato alla tradizione e alla cultura locale, occasioni anche di carattere religioso dove l’aspetto folkloristico arricchisce il patrimonio di fede (e comunque nel periodo pandemico ho collaborato con il parroco per la trasmissione della celebrazione eucaristica); ugualmente mi interessa documentare ogni tipo di proposta pubblica, anche del mondo dello sport».
Bustianu Compostu, d’altro canto, tiene impressa nella memoria il ricordo del padre: ziu Petru gestiva un’attività a Bitti e il rumore mattutino della saracinesca all’apertura del negozio era un richiamo per i vicini, i quali si accomodavano in sa bicocca del locale per ascoltare la lettura dei quotidiani comparati di primo mattino. Grato per questa testimonianza piena di interesse per l’attualità e forte della sua sensibilità politica che lo ha portato a collaborare con il giornale Populu sardu e Radio Supramonte, Bustianu Compostu, una volta terminata la sua professione di ingegnere, dedica il suo tempo da pensionato a segnalare sulla pagina BitziTv gli appuntamenti della comunità: «Affascinato dal Villaggio elettronico di Mialinu Pira, mi sono sentito chiamato in causa dalla sorprendente intuizione del mio compaesano e ho deciso di dare il mio contributo a favore di una interconnessione che fosse a beneficio specialmente dei tanti amici sparsi nel mondo e uniti dae sa bittisitate». Nel suo studio tre computer e stampanti, centinaia di pellicole nate dalla sua prima videocamera Sony a nastro magnetico, ora riversate in file su unità di memoria esterne dove insieme alle recenti registrazioni in digitale si contano 20 Terabite. «Da parte mia nessuna pretesa, con semplicità e non troppa professionalità presento in diretta i momenti comunitari del paese (culturali, religiosi, sociali…) con s’ocru de sa zente, aiutando gli spettatori da remoto a immaginarsi fisicamente presenti». Cumpostu ha anche a cuore la tutela della lingua sarda con cui presenta tutti i suoi servizi e ogni singolo tocamentu.