Dai Paesi - Budoni
Una chiesa rinnovata che cerca il volto di Dio
di Redazione

7 Novembre 2024

4' di lettura

Budoni - Ogni comunità cristiana, nel quotidiano e nelle feste, ama ritrovarsi attorno all’altare della propria chiesa parrocchiale per celebrare insieme la liturgia culmine e fonte della vita dei credenti. È la bellezza che ha riscoperto il 31 ottobre la comunità di Budoni con la consacrazione del nuovo altare. La chiesa parrocchiale ristrutturata e rinnovata è stata riaperta al pubblico per la festa del santo patrono, san Giovanni Battista, il 29 agosto scorso. Nell’ultima serata di ottobre il Vescovo ha presieduto e celebrato insieme alla comunità la Messa con la dedicazione dell’altare e la benedizione, con la proclamazione della Parola, dell’ambone anch’esso rinnovato. 

La celebrazione e i riti particolari della dedicazione e benedizione rimandano e rinnovano nella comunità il senso unitario della messa che si compone di liturgia della Parola e liturgia eucaristica (Cfr SC 56). La comunità di Budoni si è ritrovata intorno a «Questa pietra preziosa ed eletta […] segno di Cristo», come afferma l’orazione di dedicazione proclamata dal Vescovo. Essa è, secondo quello che suggerisce la liturgia: mensa del convito festivo dove i credenti portano le gioie e le fatiche della loro vita, luogo di intima unione con Dio, fonte di unità per la Chiesa che lì si ritrova a celebrare e centro della lode e del ringraziamento singolo e comunitario. La dedicazione dell’altare non è semplicemente un rito per la comunità di Budoni ma è un invito alla riscoperta della centralità di Cristo nella sua vita. L’aspersione, l’unzione crismale e l’incensazione dell’altare rimandano a questo profondo legame, in Cristo, che unisce la comunità e ogni battezzato all’altare stesso. Nell’omelia il Vescovo Antonello ha voluto richiamare questo legame mettendo in luce come la chiesa parrocchiale, rinnovata, debba essere accompagnata e sia segno di una comunità che cerca il volto di Dio. La liturgia vespertina della solennità di Tutti i Santi ha permesso di allargare l’orizzonte dal nuovo altare fino alla riscoperta della vocazione di ognuno alla santità, senza paure o timori. 

Foto di gruppo al termine della celebrazione

La presenza del Vescovo – segno della comunione con tutta la Chiesa e della centralità che ogni comunità ha in seno alla Diocesi – incoraggia ed esorta. È stato un momento significativo e di festa per la comunità, con il parroco don Antonello Corrias, il collaboratore don Celeste Corosu e don Natale Borghi, unitamente al sindaco Antonio Addis, e a tutto il popolo di Dio numerosamente accorso per questa celebrazione. 

È per la comunità parrocchiale un momento culminante e un momento di ripartenza. Culminano i tanti sforzi che hanno portato al rinnovamento dell’edificio e all’adeguamento degli spazi liturgici, ma allo stesso tempo, grati, ci si ritrova a camminare insieme avendo un luogo che “è casa”, come affermato dal parroco. La gratitudine espressa alla fine della Messa da don Antonello, è misura e specchio degli sforzi sinergici della comunità parrocchiale, dei suoi singoli componenti e collaboratori, dell’amministrazione comunale, della Regione, della diocesi e della Cei e della competenza degli artigiani, tecnici, imprese e professionisti che hanno lavorato perché la comunità cristiana più a nord della diocesi potesse ritrovare il suo centro celebrativo. 

Federico Bandinu


I costi degli interventi

Gli interventi nella chiesa parrocchiale sono stati possibili grazie ai fondi provenienti dall’8xmille, pari a 100mila euro, il contributo della Diocesi ammonta a 30mila euro, quello della parrocchia a 50mila euro. Un ulteriore finanziamento paro a 215mila euro è arrivato dalla Regione Sardegna mentre il Comune ha contribuito con 35mila euro.

Condividi
Titolo del podcast in esecuzione
-:--
-:--