Maria Antonia Loddo
Tzia Pottoi Loddo, figura storia di Orosei
di Redazione

23 Settembre 2024

4' di lettura

Nata nel 1923, Maria Antonia Loddo, conosciuta affettuosamente come Tzia Pottoi, è la primogenita di cinque figli di Stanislao Loddo, un rispettato capo cantoniere di Orosei. La sua madre morì giovane negli anni ’30, lasciandola con la responsabilità di prendersi cura dei suoi fratelli e delle sue sorelle, e successivamente dei fratellastri avuti dal padre in un secondo matrimonio. Questa responsabilità precoce ha forgiato in Tzia Pottoi. 

Nel corso della sua vita, Maria Antonia ha trovato l’amore con Antonio Farris, con il quale ha avuto quattro figli: Andrea, Maddalena, Pietro e Luigi (Gino). La famiglia si è ampliata nel tempo con otto nipoti e, recentemente, otto pronipoti, ai quali dedica amore e dedizione. Ognuno di loro è ampiamente coinvolto nella celebrazione di questo importante anniversario.

Nonostante sia vedova da molti anni, Tzia Pottoi continua a risiedere a Orosei, il paese che ha visto crescere e che ha sempre amato. Un rituale molto atteso è l’arrivo de L’Ortobene. Il giornale è per lei una fonte preziosa di aggiornamenti e di legami con la sua comunità, una connessione viva con il passato e il presente del territorio.

La sua mente vivace le permette di ricordare dettagli preziosi e vividi del passato. Orosei, con gli eventi storici e le tradizioni locali, è sempre stata una parte centrale della sua vita. Tra le memorie più care ci sono celebrazioni come la Festa di San Giacomo e soprattutto i riti della Settimana Santa. Le processioni, le Messe solenni e la Via Crucis sono momenti di grande intensità spirituale e collettiva. Tzia Pottoi, sin da giovane, ha giocato un ruolo attivo nell’organizzazione e nella partecipazione a queste manifestazioni, è infatti anche una devota componente delle confraternite oroseine, una “mandataria”, avendo dedicato anni di servizio alla comunità. Oggi, purtroppo, i suoi acciacchi le impediscono di partecipare attivamente, ma il suo spirito di servizio continua a ispirare chi le sta intorno.

Nonostante l’età avanzata, trova ancora gioia nella cucina, una passione che ha condiviso con la sua famiglia e con la comunità. Trova il deambulatore un fastidio e appena possibile preferisce preparare personalmente le sue specialità, come macarrones de busaanzelottos e macarrones de punzu. In questi giorni, si dedicherà alla preparazione dei “papassinos”, dolci tipici per la festa dei Santi e dei morti, che tradizionalmente arricchiscono le tavole oroseine durante queste celebrazioni.

In occasione del suo 100° compleanno, Tzia Pottoi ha preparato dei centrotavola ricamati e rifiniti all’uncinetto, realizzati con cura e dedizione nei mesi precedenti. Questi doni sono stati un simbolo del suo amore per l’artigianato e della sua volontà di lasciare un segno duraturo nella vita delle persone a cui vuole bene.

Quando le viene chiesto il segreto della sua longevità, Tzia Pottoi risponde con semplicità: non ci sono segreti particolari, solo una vita vissuta con passione e determinazione. È la sua testardaggine e la sua capacità di concentrarsi sulle cose che la rendono felice a darle la forza per affrontare ogni giorno con serenità e grazia. Tzia Pottoi è un esempio vivente di come la vita, con le sue sfide e le sue gioie, possa essere vissuta con dignità e amore.

In questo anniversario speciale, la comunità di Orosei celebra non solo un traguardo anagrafico, ma anche una vita di dedizione, resilienza e amore incondizionato, caratteristiche che hanno sempre contraddistinto le donne di altri tempi e che oggi continuano a brillare nel cuore di Tzia Pottoi.

Luca Farris

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