«Stop con gli slogan, condividiamo la realtà», questo l’invito che l’ex assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, da lui chiamato in causa insieme all’ex presidente della Regione Francesco Pigliaru, rivolge a Emilio Usula (https://www.ortobene.net/sanita-a-nuoro-si-smantella-colpa-di-pigliaru-e-arru/).
«Il collega Usula è stato un bravissimo chirurgo, Endoscopista, ma come tanti bravissimi colleghi – afferma Arru – ha difficoltà ad analizzare la complessità della situazione sociale, politica ed economica. Nuoro è stato ampiamente tutelata decidendo di mantenere: 1) Neurochirurgia; 2) Chirurgia Vascolare; 3) Terapia Intensiva Neonatale (ricordo che per avere una TIN si devono avere 5000 neonati, a Nuoro sono sotto 1000/anno); 4) Nuoro è sede di Breast Unit pur avendo meno di 150 di interventi tumore alla mammella/anno; 5) Nuoro è sede legale e operativa Areus; grazie all’elisoccorso Nuoro è naturalmente il terzo polo della Sardegna, dati alla mano, sul numero dei pazienti trasferiti per codice rosso in elicottero a Nuoro».
Tutto questo – prosegue Arru – è avvenuto «nonostante la gravissima situazione economico finanziaria certificata dalla relazione Corte dei Conti in parlamento sul monitoraggio della spesa sanitaria; la Sardegna aveva situazioni da Piano di rientro obbligatorio monitorato dal Ministero dell’Economia. La giunta Pigliaru si è opposta e ha deciso un piano di rientro triennale tutelando l’autonomia della Sardegna, l’autonomia della politica, e di questo Usula dovrebbe essere orgoglioso perché anche i Rossomori condivisero la scelta prima di abbandonare la maggioranza». La decisione della Giunta Solinas di cancellare l’Ats, «non farà altro – conclude Arru – che evidenziare la tendenza a non cooperare e a frammentare tra servizi, che con ASL unica si è iniziato a contrastare, ma che resiste per il persistere di culture localistiche».
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