Non solo Et, a Sos Enattos anche il progetto Faber
di Franco Pisanu

2 Maggio 2023

2' di lettura

Una giornata speciale per il Fai che ha promosso tra i suoi soci un viaggio didattico nella miniera di Sos Enattos per scoprire i segreti dell’Einstein Telescope. Ma con il professor Domenico D’Urso, dell’Università di Sassari, si è parlato anche d’altro, delle prospettive di questo sito scientifico anche in un altro settore.

Professore, ci può spiegare? 
«Sì, l’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha presentato un progetto che a breve vedrà inizio, il Progetto Faber per la realizzazione di un osservatorio geofisico qui, nella miniera di Sos Enattos. Tra gli scopi di Faber c’è anche il monitoraggio dei cambiamenti ambientali dovuti ai cambiamenti climatici. Uno degli scopi è quello di monitorare i fenomeni come le correnti oceaniche, per capire se ci siano dei segnali dovuti ai cambiamenti climatici in corso. Questo con un certo anticipo, prima che i cambiamenti climatici poi abbiano effetti devastanti per la vita umana in generale, per gli equilibri del nostro pianeta». 

Queste attrezzature, saranno in grado di esplorare anche quest’altro aspetto a distanza? 
«Sì, le attrezzature già esistenti hanno permesso di trovare delle correlazioni tra i segnali che vediamo qui e le tempeste che avvengono nell’oceano Atlantico e nel Mediterraneo. Quindi l’idea è di aumentare la potenza di questa antenna. Insomma, alla fine noi qui è come se stessimo realizzando un’antenna che capta segnali da tutto il pianeta. Aumentando la sensibilità dell’antenna, l’idea è proprio quella di seguire le correnti oceaniche, cercando di capire se ci sia una variazione rispetto alla loro vita ordinaria».

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