La stagione autunnale del Ten
di Redazione

8 Settembre 2021

7' di lettura

Sardegna teatro riparte con la programmazione autunnale al TEN Teatro Eliseo di Nuoro. Il primo appuntamento è con lo spettacolo fuori abbonamento Orestea adattamento e regia di Valentino Mannias, una nuova produzione sardegna teatro pensata per un pubblico di 30 persone a replica. L’Orestea di Eschilo è un classico che racconta la nascita della democrazia in Occidente e il rapporto che gli uomini e le donne hanno con l’oltrevita. Ancora in scena oggi 8 settembre alle ore 20. Sino all’11 settembre sarà possibile usufruire di un’offerta speciale sull’abbonamento a 6 spettacoli in programmazione da settembre a dicembre al Teatro Eliseo di Nuoro. Costo 40€ intero – 30 € ridotto. La biglietteria del TEN in via Roma è aperta dal lunedì al venerdi dalle ore 17 alle ore 20. È possibile acquistare l’abbonamento anche online tramite il sito vivaticket.it. L’11 settembre – come si legge in un comunicato di Sardegna Teatro – riparte anche la programmazione TENCINEMA realizzata in collaborazione con Moderno s.r.l. e Fondazione Sardegna Film Commission. In sala al TEN la prima nazionale del film IL PROFUMO DEL MIRTO prodotto da Karel film per la regia di Christian Canderan, la fotografia di Luca Melis e la colonna sonora di Piero Marras. Un documentario che racconta la vita di Francesco Mattu detto “Kiodo”, un pastore sardo poco più che quarantenne, trasportandoci dalla sua infanzia a Ovodda nel centro della Barbagia, sino ai giorni attuali in Val Tramontina, in Friuli Venezia Giulia, dove risiede da oltre un decennio, e dove ha trapiantato un gregge di pecore sarde da cui produce un formidabile pecorino, “sardo-friulano” e una strabiliante ricotta. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria tramite eventbrite.it Di seguito il cartellone degli spettacoli teatrali dalla nota per la stampa di Sardegna Teatro. 20 settembre ore 20,30 VIAGEM SENTIMENTAL di Francisco Camacho  “Viagem Sentimental” è un progetto del coreografo Francisco Camacho che si concentra sullo studio di una particolare area geografica per la costruzione di uno spettacolo che riflette l’osservazione dei luoghi visitati. La metodologia presuppone che il coreografo si rechi in una data regione, dotato dei suoi strumenti per registrare le prime impressioni del luogo e della sua gente. Visita una serie di punti di interesse e ha conversazioni con persone rilevanti per la sua ricerca, che conoscono la storia, le abitudini e la cultura locali. Si pone al posto di un estraneo, in un misto di curiosità e indagine, che cerca di comprendere i codici della vita e le potenzialità coreografiche del paesaggio e dei movimenti della terra.  Uno degli assi che determina lo sviluppo dello spettacolo è l’identificazione delle festività e dei riti del territorio circostante, al fine di rivisitarli, sviluppando un linguaggio di movimento che strutturerà la coreografia. Un altro asse è legato alla raccolta di informazioni su figure note del territorio, sia perché si sono distinti nel loro impegno professionale, sociale o culturale, sia perché mantengono un ruolo importante nell’immaginario locale, essendo figure singolari, tipiche o atipiche per la loro eccentricità. La rielaborazione dei materiali raccolti prevede lo sviluppo di scene che evocano queste figure, secondo una linea di lavoro consueta per il coreografo noto per il suo approccio ai personaggi, e comporta anche la scrittura di testi da pronunciare dal vivo o in registrazione, o anche proiettati.  Partito con un laboratorio nell’ottobre 2020 ritorna a Nuoro per la fase finale e la messa in scena. 22 settembre ore 20,30 MACBETTU di Alessandro Serra Macbettu è una proposta visionaria e audace che lavora sul linguaggio e la gestualità trasponendo il Macbeth di Shakespeare nel cuore di un’immaginaria Barbagia. Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura domate dall’uomo. Ma soprattutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi degli attori che disegnano luoghi e evocano presenze. Pietre, terra, ferro, sangue, positure di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve. 12/13 ottobre ore 20,30 AMISTADE Fratto_X di Antonio Rezza e Flavia Mastrella liberamente associato a parole e immagini di Fabrizio De André. Sfuggito dalle labbra di Dori Ghezzi sarà una produzione originale, frutto della contaminazione fra l’opera di RezzaMastrella con parole e immagini di Fabrizio De André, grande cantautore scomparso 21 anni fa. Il progetto prenderà corpo in Sardegna, luogo prediletto da De André, e si svilupperà grazie al dialogo fra i filmati delle Teche RAI e gli spazi che hanno segnato la relazione fra De André e l’Isola e che saranno inseriti, grazie alla consulenza di Dori Ghezzi, all’interno delle parole e degli spazi in cui RezzaMastrella collocano le loro opere, strutture di tessuti e vari materiali che sono parte integrante dell’azione scenica svolta da Antonio Rezza con la partecipazione di Ivan Bellavista all’interno degli habitat di Flavia Mastrella.  21/22 ottobre ore 20,30 ARCHIPELAGOS di Camilla Brison e Nicolas Lange Archipelago è un invito a vedere per l’ultima volta la mappa dei ricordi che saranno distrutti. È un lavoro sugli innamorati e sui paesaggi senza di loro. Una dichiarazione di assenza come unico fossile che resiste all’estinzione. L’arcipelago è il nostro spazio performativo e lo spazio della narrazione dove tutte le storie si rivelano.  8 ottobre ore 20,30 NOTTE BIANCA di Camilla Brison La regista Camilla Brison porta sulla scena il testo Notte Bianca premiato al Premio Riccione per il Teatro 2019. Il tema del “viaggio”, inteso come esperienza di crescita umana e personale contrapposta a quel turismo veloce che rende ogni città simile a un’altra. 24/25 novembre ore 20,30 DARWIN INCONSOLABILE di Lucia Calamaro  C’è una madre anziana, artista performativa, che si finge morta per ricevere un po’ di attenzione dai tre figli, così occupati, così distratti.  C’è una figlia ostetrica, schiacciata dalla preoccupazione per le nuove generazioni. Un figlio maestro elementare, buonissimo, che ha per le mani il futuro e si imbatte in un fumoso testo inedito de L’Origine della specie, citato da Borges, in un’intervista a Bioy Casares: Riccardo. Una figlia in simbiosi con la madre, perfomer-artista plastica, che indaga il prospettivismo amazzonico e le teorie dell’interspecie, sentendosi più vicina al mondo vegetale che all’animale: Gioia Tanti altri saranno gli appuntamenti fuori abbonamento, le collaborazioni, le esposizioni nella TENGallery e le attività legate alle celebrazioni Grazia150 e all’Agenda 2030.

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