Qui e in basso: due tratti della strada (photo by Antonella Poggiu)
Intramontes, la strada dimenticata
di Antonella Poggiu

26 Novembre 2024

4' di lettura

Rimangono immutate le condizioni disastrose della strada comunale “Intramontes”, bretella di collegamento fra la provinciale 389, a margine della zona industriale di Pratosardo a Nuoro e la provinciale 41 Orune-Benetutti. Nonostante la promessa di completamento entro il biennio 2024-2025 e l’assegnazione dei lavori in seguito ad una gara d’appalto, le opere di ripristino e rifacimento non sono ancora state avviate.

Saranno ancora ferme per l’ennesimo cavillo burocratico? Dopo oltre dieci anni di quelle che si possono definire “suppliche” da parte delle decine e decine di lavoratori, che ogni giorno si vedono costretti ad attraversare un calvario per poter arrivare alle loro aziende, ci si trova oggi ancora ad aspettare l’inizio dei lavori.

Per anni gli allevatori si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni, indifferenti alle loro reiterate richieste di intervento per un tratto di fondamentale importanza per la viabilità interna della città di Nuoro e delle sue zone limitrofe, ridotto ormai ad uno stato di degrado totale. Si trovano oggi sfiduciati e insofferenti: «Percorriamo la strada di Intramontes quattro volte al giorno, strada per modo di dire, perché di strada ha ben poco – afferma Francesca Baragliu, imprenditrice di Nuoro -. Ormai è piena di buchi grandi come crateri e questo ci crea un enorme disagio sia per le tempistiche, infatti anziché 10 minuti ne impieghiamo 30 per arrivare alla nostra azienda, sia a livello economico per i continui danni alle nostre auto. Inoltre molti mezzi non vengono più al nostro ovile come camion che trasportano mangimi e latte perché comprensibilmente si rifiutano di affrontare il tragitto. Ormai non sappiamo più a chi rivolgerci, abbiamo bisogno di fatti concreti».

«È una strada comunale che sembra non appartenere al comune di Nuoro – racconta Elias Mereu, allevatore di Nuoro -. Ricordo ancora quando in passato era solo una strada bianca, ma molto meglio rispetto ad adesso. In seguito è stata asfaltata e non mi capacito di come la sua progettazione sia stata accettata, visti gli enormi errori fatti in principio, tra la mancanza di ponti dove erano assolutamente necessari e il sottofondo stradale completamente errato, fatto di un centimetro e mezzo di asfalto che poco tempo dopo è sprofondato. Da allora non è stato fatto più nulla, se non qualche inutile rattoppo, mentre noi continuiamo a lottare perché le cose cambino. Da casa mia all’azienda sono 8 km e impiego 45 minuti ogni giorno, senza contare i danni alle vetture che vengono distrutte in poco tempo. Ormai non ci portano neanche più mangime e per trovare un Tir disponibile a consegnarci le provviste di fieno, occorrono 5-6 mesi perché quasi tutti conoscono le condizioni della strada e ne sono terrorizzati».

La condizione di emarginazione che vivono le aziende è testimoniata anche dal ritardo dei mezzi di intervento dei Vigili del fuoco nell’incendio che la scorsa estate ha colpito le campagne di “Sa Serra” devastando centinaia di ettari di terreno.

Un altro forte campanello d’allarme è stato un incidente avvenuto sul posto di lavoro ad un allevatore di Orune lo scorso anno. Allertati nella prima mattinata i soccorsi sono giunti a destinazione dopo due ore dalla chiamata, il tragitto verso l’ospedale ha visto l’ambulanza arrancare tra le voragini nell’inquietudine degli stessi soccorritori, arrivati a Nuoro alle 12. Viene da domandarsi cosa sarebbe successo se anziché di una frattura si fosse trattato di un problema cardiaco: quali sarebbero state le conseguenze del ritardo dei soccorsi, e di chi sarebbe stata la responsabilità?

Si giunge quindi alla conclusione che una strada di pertinenza del Comune di Nuoro, non solo ostacola e limita il lavoro di quasi 30 aziende ma mette a rischio i lavoratori, impedendo loro di ricevere soccorso immediato, qualora ne avessero bisogno.

Una via di comunicazione da oltre dieci anni ridotta ad uno stato di totale abbandono, miserabilmente distrutta. Nata per essere al servizio dei cittadini, nelle sue condizioni attuali tiene invece in ostaggio numerose aziende isolate dalla civiltà. Il tempo delle promesse è quindi giunto al termine, è urgente un immediato inizio dei lavori.

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