Fedeli alla Messa di ringraziamento per la beatificazione al Santuario di Pichanal (ph Aurelio Candido)
In Argentina uno spettacolo di popolo e di fede
di Monsignor Antonello Mura

14 Luglio 2022

4' di lettura

La beatificazione il 2 luglio scorso a Orán (Argentina) di padre Giovanni Antonio Solinas e di don Pietro Ortiz de Zárate non può essere configurata solo come una splendida testimonianza martirale, risalente tra l’altro al 1683. Non sappiamo molto di loro, e neanche dei 18 indios che hanno pagato lo stesso prezzo di sangue, seppur appartenenti al medesimo popolo. Eppure il giorno della beatificazione, nella gente, sembrava emergere non un sentimento di distacco, frutto della lontananza dal tempo del martirio, ma piuttosto un’appartenenza viscerale e un coinvolgimento emotivo verso l’evento che mi ha interrogato come Vescovo, e con me anche tutto il gruppo della Diocesi, composto da venti persone tra laici, sacerdoti e seminaristi. Interroga non solo la suggestiva e festosa partecipazione – che in sud America non è una novità – ma il senso di Chiesa che in essa vi era presente e si manifestava.

Noi occidentali, generalmente attrezzati con una razionalità imperturbabile, siamo stati letteralmente spiazzati, persino travolti emotivamente davanti a uno spettacolo di popolo, a uno spettacolo ecclesiale. Sì, perché a emergere e a manifestarsi è stata una Chiesa, un popolo di battezzati convinti e, in mezzo a loro e con loro, i pastori – vescovi, sacerdoti e diaconi – riconosciuti spontaneamente come guide, senza fatica e senza logiche divisive. Uno spettacolo di fede, prima di tutto, perché ad emergere è stato il popolo. Parole e gesti, nella preghiera come nel canto, non facevano altro, ogni volta, che rivelare una sintonia genuina e intensa tra la fede e la vita della gente. Ho riscoperto nuovamente che la fede semplice non è un’assurdità. La fede semplice è sempre vitale, una linfa – nutrimento e vigore insieme – che colma spazi e copre interstizi irraggiungibili dalle sole logiche della razionalità. Essa è passionale perché coinvolge, autentica perché non ha calcoli né maschere. E ricorda l’insegnamento di Sant’Agostino, quando scrive: “Se non hai capito, credi! L’intelligenza è il frutto della fede. Non cercare dunque di capire per credere, ma credi per capire, perché se non crederete non capirete”. Questa fede, lo dico come europeo, ci manca. E recuperarla ci farebbe bene, anche perché non stride con la sapienza della mente, se questa è ispirata dal cuore.

Il nostro popolo di battezzati va oggi aiutato a recuperare la fede come un investimento “popolare”, cioè carico di segni e simboli che, nell’affidamento semplice a Dio, ne riscoprano anche il suo senso comunitario e l’esigenza dell’aggregazione ecclesiale e sociale.
In Argentina, nella sua parte forse più povera – quella del nord, che confina con la Bolivia – ho visto gente felice di appartenere al popolo di Dio.
Ho incontrato molti volti provati a causa della povertà materiale, quanto mai reale ed evidente, ma ho sempre visto volti che si accendevano di luce quando sentivano parlare di Dio; facce libere e accoglienti, piene di gratitudine. Ecco perché una Chiesa di popolo ci salverà sempre. Una Chiesa dove non si applicano le logiche del mondo – quelle che ci dicono che l’istituzione e il carisma non vanno mai d’accordo – ma piuttosto che crede in quello che ci insegna il Concilio Vaticano II, quando ci ricorda che il popolo di Dio è sempre un popolo profetico. Ho colto dalla gente la consapevolezza che l’Argentina attuale, logorata da una crisi economica drammatica, merita una Chiesa che recuperi la forza di una profezia popolare, a difesa cioè del popolo.
Oggi, con un’inflazione galoppante e con un tasso di cambio della moneta libero ma illegale, seppur tollerato dallo Stato, nulla appare certo e nulla di buono sembra promettere il prossimo futuro. La gente, il popolo, sente di poter contare sulla Chiesa come l’unica vera carta di credito, che non va sprecata. Ed è un altro insegnamento, un altro appello che può e deve risuonare in ogni parte del mondo.

Condividi
Titolo del podcast in esecuzione
-:--
-:--