Il cuore grande dei sardi del “Gramsci” di Torino
di Pietro Putzu

21 Novembre 2020

4' di lettura

Il presidente è Enzo Cugusi di Gavoi e del direttivo fanno parte Gianni Balloi di Fonni, Angelica Ladu di Mamoiada, Donatella Fancello di Dorgali, Immocolata Licheri di Sarule, tutti emigrati e componenti dell’associazione dei Sardi in Torino intitolata ad Antonio Gramsci. Di cosa si stanno occupando in questi giorni difficili per il Piemonte ce lo racconta il presidente Cugusi: «I nostri volontari sono impegnati a ritirare dai supermercati frutta e verdura non venduta che poi viene distribuita a quanti si trovano in difficoltà.

Operiamo in accordo con la parrocchia che sta vicino alla nostra via Musiné e con la Caritas torinese. Facciamo lo stesso con i prodotti solidali provenienti dalla Sardegna. La crisi attuale ha creato problemi seri – aggiunge – molti hanno perso il lavoro e noi vogliamo dare una mano di aiuto. Lo facciamo perché nel passato abbiamo sperimentato di persona, nei nostri paesi di origine, cosa significa non avere lavoro, essere obbligati a partire, a lasciare la famiglia, parenti e amici».

L’Associazione Gramsci da tempo si fa carico di un’altra azione solidale, verso i giovani che arrivano a Torino dall’Isola per motivi di studio: «Sono molti gli studenti che vengono qui per iscriversi al Politecnico – spiega Cugusi – e noi forniamo loro assistenza anche per trovare casa. Ora, col problema Covid, con le lezioni interrotte, diamo consiglio su come agire perché tanti non sanno cosa fare, sono in dubbio se tornare a casa lasciando l’alloggio o restare. Il Gramsci vuole essere, ed è un punto di riferimento per loro». I sardi del Gramsci sono impegnati poi in prima persona in un esperimento che riguarda la scuola primaria e l’apprendimento della matematica da parte dei ragazzi: «Nella nostra sede si tengono lezioni per insegnare il gioco de Sa Murra e poi ogni anno c’è una vera competizione per scegliere e premiare i migliori murradores. Stefania Spanedda, di Bosa, insegnante di scuola primaria hapensato che l’apprendimento della Murra potesse aiutare a familiarizzarsi con i numeri. Detto fatto: presso l’Istituto torinese Gassino si gioca e si impara la matematica tramite quella competizione a due che avveniva nei nostri paesi. È un esperimento importante, seguito anche dal dipartimento Scienze della Università di Sassari, che ha inviato qui due osservatori». È poi da ricordare la convenzione di collaborazione scientifica esistente anche con il Dipartimento Scienza dell’Università di Torino.

Spazio anche alla cultura e alle tradizioni. L’associazione ha voluto che i suoi soci vedessero quasi in anteprima il film Assandira di Salvatore Mereu, presentato al Festival del cinema di Venezia e ha organizzato una proiezione alla presenza del regista dorgalese. «Presso la nostra sede – racconta Cugusi – si tengono anche corsi di ballo sardo e sono tanti i piemontesi che si iscrivono perché vogliono imparare su passu torrau, su dennaru e altri nostri balli».

Due anni fa ricorrevano i 50 anni della fondazione del Gramsci e l’avvenimento è stato festeggiato essendo presenti due fondatori: Ignazio Camarda di Orani e Pietro Vitzizzai di Mamoiada. Primo presiedente dell’associazione fu una donna, Angela Massucco Costa, docente universitaria, molto legata alla Sardegna. Si voleva far nascere un centro che aiutasse gli emigrati nella tutela dei loro diritti, dove si ci fosse dibattito, crescita culturale e politica. Così è stato ed è tuttora.

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