I quattro mori a Wembley
di Pietro Putzu

19 Luglio 2021

2' di lettura

Salvatore Sirigu non ha giocato nella partita finale a Wembley, quella che ha dato alla nazionale italiana la coppa d’Europa, non ha giocato ma ha dato un contributo importante al raggiungimento del risultato. Ricordiamo che lui é un portiere e il suo ruolo negli Europei era quello di riserva di Donnarumma. Ecco cosa hanno riferito due giocatori dopo la vittoria. Chiellini, difensore e capitano: “Oggi Salva (Sirigu) prima della partita ha mostrato un video di tutti i nostri cari e parenti. Ci ha fatto piangere tutti nel pulman prima di venire allo stadio”. Florenzi, difensore, centrocampista: “Un ringraziamento a Sirigu. Ha scritto per ognuno di noi, prima della partita, un biglietto motivazionale. Ognuno ha avuto un biglietto diverso da quello dell’altro. Sirigu è un … grande”. Dunque, testimoniano i compagni, Sirigu ha contribuito con i suoi atti a dare la carica morale agli amici in campo e tutti sanno quanto sia importante la condizione psicologica dell’atleta per il raggiungimento di un risultato sportivo. Sirigu è nato a Nuoro, ha per padre Adriano e per madre Paola Barone. Poi è cresciuto a La Caletta di Siniscola. Ha giocato da ragazzo con la squadra di Posada, con quella di Sinoscola e, più tardi, con la Puri e Forti di Nuoro. Prima di andare col Torino aveva fatto parte della squadra francese Paris Saint – Germain. Durante gli europei è entrato in campo nella partita contro il Galles. Nella sessione estiva del calcio mercato ha lasciato il Torino per trasferirsi al Genoa. Un nuorese-siniscolese ha dato dunque la  “carica” agli azzurri. Nel campo di Wembley, dopo la vittoria, ha fatto sventolare i Quattro Mori della Sardegna insieme al compagno Niccolò Barella. © riproduzione riservata

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