Così vicino, così lontano
di Franco Colomo

19 Luglio 2021

7' di lettura

Vista da qui Nuoro appare lontanissima, non tanto per la distanza fisica quanto per quella percepita da chi il monte Ortobene lo vive tutto l’anno: sono circa trenta le famiglie residenti, un numero che è andato aumentando negli ultimi anni. Si tratta però di una presenza che non si riesce a incentivare, stando ai racconti di chi si deve quotidianamente scontrare con la quasi totale mancanza di servizi. Si vive come in autogestione, tutti collegati da un gruppo whatsapp continuamente aggiornato per qualsiasi problema o segnalazione. Il trasporto pubblico Al Monte non esiste una rivendita di biglietti dell’Atp, il che comporta – come è accaduto pochi giorni fa – che una ragazzina sia stata multata perché sprovvista di documento di viaggio, biglietto che normalmente si acquista una volta arrivati in città. C’è anche il problema delle corse, d’inverno sono due, una al mattino e una al pomeriggio. «Sono tanti i bambini e ragazzi che frequentano le scuole medie ed elementari – raccontano alcune mamme –, abbiamo chiesto che almeno la prima corsa del mattino fosse legata all’orario di inizio delle lezioni, per il pomeriggio non è invece possibile. Abbiamo chiesto che ci fosse una fermata in via Ballero, vicino alle scuole, dal momento che non abbiamo un servizio di Scuolabus, ma non ci è stata concessa, le altre fermate però sono pericolose senza la presenza di un adulto». Acqua Quello dell’approvvigionamento idrico è un altro problema serio. Quando lo scorso anno Nuoro ha sofferto una settimana per la mancanza d’acqua, al Monte la crisi si è prolungata per un mese. Negli anni scorsi l’acqua tendeva a mancare all’avvio di altre attività oltre a quella dell’unico chiosco presente accanto al parco. Qualcuno ha avuto il dubbio che ciò fosse legato al riempimento della piscina di Farcana, problema che fortunatamente quest’anno non si è verificato. La cosa più grave però – e ci mostrano i video – è la qualità di ciò che esce dai rubinetti: «Acqua gialla, marrone, impossibile da utilizzare per lavarsi o cucinare. Tre serbatoi servono l’Ortobene, abbiamo il dubbio che non siano mai stati puliti da ruggine e carcasse, oltre ai danni agli elettrodomestici più gravi sono le allergie causate alla pelle». Pelle che rischia anche per le punture di insetti, «lo scorso anno non si è proceduto alla disinfestazione, ancora sino a pochi giorni fa eravamo invasi di zanzare e zecche». Non esiste rete fognaria, il chiosco bar ogni quindici giorni svuota la fossa con l’intervento di un privato, il che potrebbe essere normale se non fosse che quello è anche l’unico punto che offre un servizio alla collettività. Il bar apre il bagno gratuitamente a tutte le persone che frequentano il parco, si pensi solo alle ludoteche che lo affollano ogni mattina. Un volontario si è offerto di mantenere puliti i bagni pubblici, di sua spontanea volontà ha anche aggiustato il rubinetto della fontana del parco rotto senza che nessun’altro si sia posto il problema di intervenire. Anche l’irrigazione dell’area verde crea dei problemi dato che in diversi punti si formano grandi pozzanghere di fango, una proprio in corrispondenza dell’ingresso fronte chiosco. C’è chi si è offerto di comprare della ghiaia per ovviare al problema ma non ha avuto risposta. Pulizia e raccolta rifiuti Non mancano nel gruppo le segnalazioni per la mancata pulizia del sottobosco, per il resto è tutto a carico dei residenti. C’è una cooperativa che si occupa di decespugliare ma per brevi tratti. Quanto alla raccolta dei rifiuti il servizio non è modulato secondo le esigenze dei residenti ma neppure in base a quanti rifiuti vengono prodotti dagli utenti del parco in particolare la domenica. Basta solo dare uno sguardo ai cesti intorno all’anello il lunedì mattina per comprendere quale sia la necessità. La sporcizia non è un bel biglietto da visita. Poste Anche il servizio postale lascia qui a desiderare.Ancora una volta grazie alla disponibilità di un privato che ha messo a disposizione uno spazioper tutti sono state sistemate le caselle postali rosse alla Solitudine, peccato però che le Poste italiane non abbiano consegnato le chiavi agli utenti. Appuntamento a Pratosardo dove nessuno accoglie i malcapitati e dove neppure si accettano deleghe in modo che uno ritiri per tutti. Risultato: niente posta. Internet e telefoni A differenza della città il Monte non è cablato, il segnale è abbastanza scarso. Questo ha creato molti problemi specie nell’ultimo anno con le persone in smart working e soprattutto con i bambini costretti alla didattica a distanza. Eppure in cima all’Ortobene le antenne spuntano come funghi. Qui ci sarebbe da aprire un altro discorso, ed è quello relativo alla salute: «Abbiamo un po’ paura – ci raccontano –, se guardate la fila di alberi in direzione delle antenne sono tutti bruciati, come lo spiegate? Abbiamo avuto due casi di persone che vivevano qui da sempre morte per tumore, in diverse soffrono di mal di testa: il dubbio viene. Sono stati fatti rilievi, ci è stato detto che è tutto nella norma ma non abbiamo potuto vedere nessun documento, vorremo avere uno studio indipendente, dateci la possibilità di verificare. Pare poi – proseguono – che ci siano antenne da dismettere e che il Comune vanti dei crediti da aziende che le hanno installate, cerchino di recuperarli e di utilizzarli per i servizi». Traffico e sicurezza Il capitolo più delicato è quello relativo al traffico, chiunque da Nuoro percorre i tornanti che arrivano al Monte sa quale rischio si corra ogni qualvolta si incrocia un pedone o una bicicletta. «Ogni giorno – racconta chi vive qui – si rischia di investire qualcuno. Abbiamo chiesto l’intervento dei Vigili, sarebbe bene avere alla Solitudine dei cartelli con le regole e le indicazioni di sicurezza per i pedoni. Si incontrano persone che anziché camminare in fila indiana si mettono una accanto all’altra, chi percorre la strada di spalle alle auto, con gli auricolari che impediscono di sentire, senza gilet o fasce rifrangenti. Esiste il Sentiero 101, percorrano quello. Per non parlare poi del traffico nell’anello, con bambini e anziani che attraversano la strada e senza strisce pedonali nei punti più critici. Bisognerebbe almeno porre un cartello con il limite di velocità. La domenica la strada è invasa, anche l’autobus passa a fatica, e se disgraziatamente dovesse intervenire un’ambulanza? I Vigili urbani non possono darci una mano, la domenica in tutta Nuoro solo due persone sono in servizio». Oltre a tutto questo c’è da ricordare che una strada che collega Nuoro al Monte non è collaudata. I disagi poi aumentano in caso di pioggia, «non possiamo cementare le strade di accesso alle nostre case che si trasformano in poltiglia», e in caso di neve non arrivano mezzi. «Città Giardino e Lollove hanno più servizi ma anche qui ci sono residenti», insistono. L’assessore Valeria Romagna, che ha la delega per il Monte Ortobene, «è al corrente di tutto e si è mostrata disponibile – concludono – ma quella delega comporta un interesse e un impegno quotidiani, senza che ci sia bisogno da parte nostra di segnalare ogni minima cosa». Trenta famiglie hanno scelto di vivere al Monte, sono cittadini di Nuoro e come tali rivendicano il diritto di essere trattati. © riproduzione riservata

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