Consulta, illegittima la norma regionale sui quattro mandati
di Redazione

6 Aprile 2023

3' di lettura

È costituzionalmente illegittima la normativa della Regione autonoma Sardegna che consente quattro mandati consecutivi ai sindaci dei comuni con popolazione fino a tremila abitanti, e tre mandati consecutivi a quelli dei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti. Essa infatti contrasta con la disciplina statale (articolo 51, comma 2, del testo unico sugli enti locali, in vigore dal 14 maggio 2022), in forza della quale i sindaci dei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti possono svolgere tre mandati consecutivi e i sindaci degli altri comuni due.

Lo ha deciso la sentenza della Corte costituzionale n. 60 del del 7 marzo scorso e depositata oggi 6 aprile (redattore Nicolò Zanon), ribadendo – si legge in una nota della Consulta – che la competenza legislativa attribuita dallo Statuto speciale alla Regione nella materia “ordinamento degli enti locali” va esercitata in armonia con la Costituzione e, in particolare, con il principio previsto all’articolo 51 della Costituzione. Quest’ultimo, a tutela del diritto fondamentale di elettorato passivo, esige che tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possano accedere alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza: deve essere perciò il legislatore statale, con disciplina uniforme per tutto il territorio nazionale (e quindi per tutti i Comuni), a stabilire, per i sindaci, il numero massimo di mandati elettivi consecutivi.

Si legge nella sentenza che la previsione del numero massimo dei mandati elettivi consecutivi dei sindaci, introdotta come ponderato contraltare alla loro elezione diretta, serve a garantire vari diritti e principi di rango costituzionale: «la par condicio effettiva tra i candidati, la libertà di voto dei singoli elettori e la genuinità complessiva della competizione elettorale, il fisiologico ricambio della classe politica e, in definitiva, la stessa democraticità degli enti locali».

La decisione però non avrà effetti sui sindaci in carica eletti dopo l’entrata in vigore del provvedimento alle elezioni del 12 giugno 2022. A beneficiare di quella legge furono Giovanniantonio Cuccui (Sagama), Franco Vellio Melas (Siamanna), Giovanni Maria Mamia (Badesi), Giuseppe Ciccolini (Bitti), Samuele Antonio Gaviano (Serri). Quelli di Bitti, Siamanna e Sagama, al quarto mandato, resteranno in carica perché eletti nel pieno di una legge vigente come ha sottolineato in una nota il sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini: “Questa sentenza non riguarda, secondo la stessa Corte costituzionale, le elezioni che si sono già concluse con la proclamazione degli eletti. Apprendo pertanto con la giusta serenità la decisione della Corte, conscio di essermi candidato e di essere stato rieletto con un ampio consenso popolare del quale sono grato alle cittadine e ai cittadini”. 

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