Cala Gonone jazz, anteprima a Cagliari
di Redazione

21 Luglio 2021

4' di lettura

Sarà Cagliari il punto di partenza della 34esima edizione del Cala Gonone Jazz Festival. Dal 21 al 23 luglio, l’associazione culturale l’Intermezzo ha individuato due le location inedite per i sei concerti in cartellone: il Dopolavoro Ferroviario in viale la Plaia e il Musiclub InOutin viale Marconi. Nello spazio denominato “S’Ortu de Sa Nespula” in viale la Plaia 23, la manifestazione ospiterà due spettacoli a partire dalle 20,30: “Amore baciami. Anna, Gabriella e le altre” con Cristiana Cocco alla voce e Giuseppe Edmondo Testa alla chitarra. Le donne dal dopoguerra a oggi, cantano le loro canzoni attraverso la voce di Anna Magnani, Gabriella Ferri, attraverso le nonne, le vicine di casa, le amiche, con le emozioni vibranti della musica romantica. Sono donne che si sono innamorate della vita, degli uomini, di altre donne, fino a volte a perdersi, dietro all’amore, per amore, con l’amore, dentro l’amore. E sono tutte accomunate dall’amore, ora mancato, ora deluso, ora mortificato. O invece corrisposto e finalmente realizzato. Seguirà una degustazione di prodotti tipici per poi ricominciare, stavolta con il giovane Blue Eyed Soul trio con la voce e percussioni di Azzurra Parisi; Federica Parisi al cajon e cori; Mauro Laconi alla chitarra e cori. Gruppo cagliaritano guidato da Azzurra Parisi, un incontro di diversi generi, dal Funk più classico all’ R’n’B contemporaneo, dall’Acid Jazz alla Reggae Music. Azzurra, accompagnata da una Line Up collaudatissima con una precisa impronta, arriva anche sul palco del Cala Gonone Jazz Festival. Il trio proporrà “Blue Eyed Soul” Acoustic Set che racchiude tutti i brani contenuti nel suo primo EP omonimo del 2014. Sempre a Cagliari, giovedì 22 e venerdì 23 luglio, all’INOUT Musiclub quattro eventi che decollano col blues del duo di Vittorio Pitzalis e William Rossi: alle 20,30 Black Victor & WilliBoy Taxi, mentre alle 21,30 sarà la volta del BLUE MOON 4tet, Simona Arrai voce, Mauro Mulas pianoforte, Alessandro Atzori contrabbasso e Paolo Nonnis batteria. Il quartetto ripercorre, in acustico e con arrangiamenti jazz del tutto originali, alcuni momenti salienti della storia della musica internazionale. Dagli anni ’30 e ’40 (con le hit della musica da ballo swing), si racconterà la nascita della bossanova brasiliana, la British pop music degli anni ’60 e ’70, e ancora i classici della musica italiana, il funk e la motown, l’acid jazz di Stevie Wonder, il groove in pieno stile 80s, per arrivare ai giorni nostri con un artista di eccellenza che ha fuso diversi stili musicali precedenti. Vittorio Pitzalis è tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna. La sua attività concertistica lo porta a esibirsi su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Willy Boy Taxi, nome d’arte di William Rossi, classe 1980 è un armonicista e cantante quartese. Frontman del gruppo blues Dirtyhands si distingue per la sua voce graffiante che ben si addice al genere da lui interpretato, oltre che per la presenza decisamente rock sul palco. Stessa location e stessi orari per venerdì: si comincia con “Tenore In Blues” – Tenore S. Elene Dorgali (Andrea Secci; Salvatore Boeddu; Marcello Melis; Antonio Lai) che si interfacceranno con gli interventi dell’armonica di WilliBoy Taxi.  Le finalità del progetto riprenderanno in perfetta sinergia i propositi dell’associazione, quello di internazionalizzare la cultura sarda attraverso la realizzazione di progetti virtuosi che siano occasione di scambio e confronto interculturale. La mescolanza di due stili musicali diversi, arcaico e contemporaneo, servirà per esplorare le potenzialità di questo antico canto con i ritmi del sud degli Stati Uniti, caratterizzati – come il canto a tenore- dalla narrazione e uno sguardo sulla contemporaneità. Si torna al jazz per il secondo spettacolo, con i virtuosi Andrea Morelli, sassofono e flauto, e Silvia Belfiore al pianoforte per il progetto “Diffrazione”. L’avvicinamento tra musica classica e jazz, l’affiancamento di uno strumentista jazz a una pianista di formazione profondamente classica, l’alternanza di due compositori differenti per ambito ed estrazione, fanno di questa produzione un’opera unica.  

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